denaro_10Nel 2015 il Comune di Modena ha realizzato investimenti diretti per 32 milioni di euro, rispetto ai 18 dell’anno precedente, e ulteriori contabilizzazioni per 9,8 milioni di euro di interventi realizzati da altri soggetti sul patrimonio comunale. Mentre altri 3 milioni di euro di investimenti diretti sono imputabili al 2015, ma andranno inseriti nel bilancio 2016 per differita esigibilità contabile.

L’aumento degli investimenti è uno dei principali risultati del bilancio consuntivo 2015 (218,3 milioni di euro la spesa corrente, Tari compresa, con un calo di 1,5 milioni rispetto all’anno precedente e di 6,8 milioni sul 2013) approvato dal Consiglio comunale con il voto di Pd e Fas (contrari Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Idea-Popolari liberali; astenuta Per me Modena) insieme alla prima variazione di bilancio del 2016 (approvata con voto a favore di Pd, Fas, Per me Modena. Contrari FI, Idea-Popolari liberali e M5s).

Approvato anche un ordine del giorno proposto da Pd e Fas (contrari M5s, FI, Idea-Popolari liberali; astenuta Per me Modena) che, considerato il permanere delle difficoltà economiche e la strutturale carenza di risorse provenienti dallo Stato, invita a “mantenere al centro del dibattito i temi dello sviluppo sociale, della difesa del welfare e dello sviluppo economico e occupazionale” e a proseguire nella rimodulazione dell’offerta dei servizi ai cittadini con l’obiettivo di continuare a garantirli.

Nell’illustrare i provvedimenti, l’assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari ha ricordato come già durante lo scorso anno una variazione aveva ridotto la manovra fiscale da 9 a 7,5 milioni di euro e aveva previsto interventi aggiuntivi su alcuni settori (sostegno ai disabili nel diritto allo studio, cultura, manutenzione urbana), mentre l’avanzo che andrà a finanziare il Piano degli investimenti è di 3 milioni e 280 mila euro. “Modena si conferma una delle città meno indebitate d’Italia – ha sottolineato Ferrari – con lo stock di debito che scende da 10 a 8 milioni di euro, circa 43 euro ad abitante”.

La variazione, che ha consentito di approvare il Piano finanziario della Tari, ha evidenziato un minor gettito della Tasi rispetto alle previsioni per un milione e 600 mila euro, con diversi cittadini che probabilmente non hanno pagato la seconda rata a dicembre, forse tratti in inganno dagli annunci di abolizione della tassa sulla prima casa nel 2016: per loro c’è tempo fino al 30 giugno per il ravvedimento operoso che consente di evitare le sanzioni più pesanti. All’appello mancano anche 800 mila euro di Imu e la manovra garantisce l’equilibrio di bilancio anche aumentando la previsione rispetto alle entrate proprio dal ravvedimento operoso di questa imposta.

“Il recupero dell’elusione e dell’evasione fiscale – ha sottolineato Ferrari – è tra i principali impegni dell’amministrazione comunale, soprattutto per una ragione di equità, ed è sostenuto anche da un’innovazione tecnologica che ha permesso anche di ridurre i tempi di pagamento delle imprese e dei fornitori, gestire la fatturazione elettronica, accelerare nell’utilizzo della firma digitale e ridurre code agli uffici e consumo di carta”.

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