“Apprendo con stupore dai mezzi d’informazione le dichiarazioni dell’assessore del Comune di Modena Andrea Bosi che la Fiom/Cgil è tra quelli che pensano che il sindacato debba accompagnare il sindaco di Modena agli incontri con la direzione aziendale di Maserati e che la Fiom crea una contrapposizione anti-storica tra operai e ingegneri, preoccupandosi della tutela solo dei primi – scrive in una nota Cesare Pizzolla, segretario Fiom/Cgil Modena -.
Ribadisco per l’ennesima volta che la Fiom/Cgil guarda con favore allo sviluppo dell’area progettazione della Maserati a Modena, ma il sindacato è allo stesso tempo preoccupato perché ad oggi non esiste una prospettiva produttiva a marchio Maserati nello stabilimento modenese e ciò mette a rischio 120 posti di lavoro. Centoventi dipendenti che dal 1° gennaio 2017 non avranno più la possibilità di lavorare in Maserati a Modena. Non può esserci uno sviluppo dell’area progettazione, se non si mantiene a Modena anche un pezzo di produzione Maserati.
La Fiom/Cgil non ha mai pensato di accompagnare nessuno ad incontri aziendali, né tantomeno delegare nessuno a rappresentare gli interessi dei lavoratori. Quello che abbiamo sempre sostenuto è che le Istituzioni possono aiutare a creare le condizioni per svolgere – attraverso un tavolo unitario alla presenza delle organizzazioni sindacali – un confronto con l’azienda che possa dare certezze al mantenimento a Modena delle attività produttive confermando almeno l’occupazione attuale, e dare certezze anche sullo sviluppo dell’area ingegneristica.
Sono proprio d’accordo che ci si deve impegnare insieme – istituzioni e rappresentanze sindacali – per salvaguardare il patrimonio industriale di questo territorio e l’occupazione. In questo senso le vertenze degli anni Settanta per tenere la Maserati a Modena, così come la storia delle relazioni sindacali di questo territorio sino agli accordi più recenti (un esempio per tutti la Goldoni di Carpi), dimostrano che si possono ottenere i risultati auspicati.
Accogliamo con favore l’incontro tra Renzi e l’ad Marchionne il 5 maggio, annunciato dal presidente della Regione Bonaccini, certo vorremmo che prima o poi si spiegasse anche al sindacato, in forma unitaria, quale sia il piano del futuro per Maserati.
Invito l’assessore Bosi – conclude il segretario Fiom/Cgil Modena – a non parlare solo a mezzo stampa, ma ad approfondire le questioni direttamente con i lavoratori e le rappresentanze sindacali. E’ assessore da alcuni mesi, ma ad oggi non l’abbiamo mai visto dalle parti di Maserati”.