È una studentessa che ha scelto Modena come ateneo per portare avanti i suoi studi di legge, una giovane donna con un coraggio da leoni e una visione della vita orientata alla pace universale – come essa stessa professa nel suo libro ‘Non ci avrete mai. Lettera aperta di una musulmana italiana ai terroristi’ (Rizzoli 181 pagine) – la vincitrice del Premio Casato Prime Donne 2016, indetto dalla cantina totalmente in rosa di Donatella Cinelli Colombini per premiare un personaggio simbolo del mondo femminile che si sia particolarmente distinto per coraggio, eticità di comportamenti e costituisca un modello per tutte le altre. Lei è Chaimaa Fatihi, giovane donna musulmana di 23 anni che condanna apertamente il terrorismo. Cornice della cerimonia di consegna del premio è stato il Teatro degli Astrusi a Montalcino, che proprio in questa occasione ha riaperto le sue porte dopo un lungo restauro.
“Questa donna premiata è proprio una colomba di pace – ha dichiarato Donatella Cinelli Colombini – una donna che parla dal mondo islamico ai giovani e dice al mondo islamico crediamo nel dialogo, crediamo nella pace”. Chaimaa è un simbolo di un islam aperto, moderato, occidentale perché lei si sente italiana nei valori e nella storia anche dell’Europa, ma si sente anche marocchina.
“Mi ho onorato soprattutto ricevere questo premio perché di questi tempi non è facile avere la mente lucida, unire le differenze e dare voce anche a chi cerca nel quotidiano di portare avanti messaggi di pace di unione nel nostro paese – ha commentato Chaimaa, che lanciando un messaggio ai due “mondi” musulmano ed europeo, ha altresì aggiunto come “oggi la sfida sia grande ma si può vincere. Dal mondo musulmano – ha affermato – serve maggiore consapevolezza dei diritti umani e allo stesso tempo non deve reprimere i propri valori, dall’altra parte l’Europa deve ritrovare i suoi veri valori, dobbiamo dimostrare di essere più fieri di essere italiani ed europei e portare avanti valori di unità. La comunità musulmana in Italia si sta impegnando molto in questo processo, perché come tutti noi, auspica un futuro di pace”.
Insieme a lei sono stati premiati altresì Giuseppe Casciaro, capo redattore dei supplementi del quotidiano romano che si aggiudica il Premio “Io e Montalcino” per l’articolo Dall’albergo vicino a Montalcino un panorama suggestivo. Castello di Velona: una breve cronaca di viaggio, ironica, incalzante ma anche capace di affascinare e stupire i lettori che già conoscono i luoghi; Bruno Gambacorta, giornalista radiotelevisivo specializzato nel ramo vitivinicolo che grazie al servizio andato in onda su TG2 EatParade dal titolo 50 anni della DOC vince il Premio Consorzio del Brunello sul tema “Il Brunello e gli altri vini di Montalcino”; Filippa Lagerback, conduttrice tv che con il servizio televisivo intitolato In bici con Filippa: Montalcino trasmesso in “Bike Channel” nell’ottobre 2015 conquista il Premio “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino” per opere a firma femminile e Andrea Rabissi, che con il suo scatto “Discreta Presenza” pubblicato in www.montalcinonet.it del Premio per fotografie sul tema “Genti e terre dei vini Brunello e Orcia”, è risultato il più votato online del concorso fotografico scelto da una giuria on line fra le 5 immagini finaliste scelte dalle giurate del Premio Casato Prime Donne.
Al termine della cerimonia, tutti i protagonisti si sono riuniti a tavola per un pranzo multietnico, in cui sono stati serviti piatti tipici della cucina italiana e araba.
(Immagine: Chaimaa Fatihi (seconda da destra) con Donatella Cinelli Colombini (al centro) e gli altri premiati)