Una giornata di formazione per la miglior collaborazione e il maggior benessere di tutte le persone che vivono la pena. Il prossimo 7 novembre, alle ore 10 a Bologna nella sala Auditorium di viale Aldo Moro 18, è in programma l’incontro conclusivo dell’iniziativa ‘Diritti e dignità nell’esecuzione della pena’, un’iniziativa progettata dalla Conferenza regionale volontariato giustizia insieme al Garante regionale dei detenuti e patrocinata dell’Assemblea legislativa, per socializzare la disciplina sull’umanizzazione della pena e rafforzare il contributo dei volontari nell’esecuzione.
Il programma della mattinata, aperto a tutti, prevede i saluti della presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, e gli interventi in plenaria della Garante regionale dei detenuti, Desi Bruno, e di Franco Floris, direttore di Animazione sociale dell’associazione Gruppo Abele. Nel pomeriggio si riuniranno invece i gruppi di lavoro, dedicati ai diversi addetti ai lavori, con la restituzione e le conclusioni della giornata sempre a cura di Floris, pedagogista e formatore esperto.
Dopo i precedenti momenti di formazione, ha rimarcato il Garante regionale Desi Bruno, “che nei mesi scorsi sono stati rivolti ai volontari sul territorio emiliano-romagnolo, la giornata finale si presenta come l’occasione dedicata a operatori (area sicurezza, area educativa e assistenti sociali), garanti e volontari insieme”. L’obiettivo di fondo di questo appuntamento, ha poi evidenziato, “è costruire una collaborazione e promuovere un benessere che tenga conto dei diritti e della dignità di tutte le persone coinvolte nell’esecuzione della pena, in contesti e con ruoli molto importanti ma anche differenti, non sempre adeguatamente conosciuti e coerentemente attuati”.
La Conferenza regionale volontariato giustizia, ha dichiara la referente Paola Cigarini, “ha proposto questa nuova giornata di formazione congiunta memore della positiva esperienza del gennaio 2015 nella quale volontari e operatori impegnati nelle carceri della regione si sono confrontati sul tema dell’accoglienza dei minori in occasione dei colloqui con i loro cari ristretti”. Al termine di questo percorso formativo, ha concluso, “vorremmo trovare nuove forme di collaborazione che siano più positive e possano garantire, all’interno dei vari istituti, un maggior benessere per tutti gli attori e un clima più favorevole alla ‘rieducazione’ dei condannati così come recita la nostra Costituzione”.