L’Emilia-Romagna ancora in campo per rispondere, con uomini, mezzi e risorse, alle nuove richieste che giungono dalle aree del Centro Italia colpite dal terremoto.
Questa volta gli aiuti sono destinati a San Severino Marche, un comune di circa 13 mila abitanti del maceratese, dove la situazione risulta particolarmente critica soprattutto nelle varie frazioni sparse sul territorio. Per fornire un supporto all’amministrazione comunale e dare assistenza alla popolazione, domani, mercoledì 16 novembre, partiranno dodici funzionari: otto dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, la maggior parte dei quali in servizio nella sede di Modena; gli altri dai Comuni di San Possidonio e Concordia sulla Secchia e dal Gruppo Hera.
La richiesta è giunta direttamente dal sindaco attraverso la Direzione di comando e controllo di Rieti, con cui l’Agenzia è in contatto costante per fornire risposta alle esigenze che via via si manifestano.
“Il nostro aiuto è proprio finalizzato a soddisfare le domande che provengono direttamente dal territorio- sottolinea l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo-. Oltre che con strutture e volontari, siamo presenti con il personale tecnico e amministrativo perché questa è una delle necessità maggiori che continuano ad emergere. Ancora una volta la disponibilità dei dipendenti è stata pronta”.
A San Severino Marche non sono presenti campi di assistenza, ma è attivo il servizio mensa del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta. Anche in questo caso, come già avviene a Caldarola, dove la Colonna mobile dell’Emilia-Romagna è arrivata il 30 ottobre, le presenze dei funzionari regionali avranno una rotazione settimanale.
E proprio nel comune maceratese di Caldarola prenderà avvio nei prossimi giorni un progetto socio-assistenziale che coinvolge anche un gruppo di volontari emiliano-romagnoli con esperienza nel campo dell’assistenza alle persone più vulnerabili. D’intesa con il Servizio socio-sanitario della Regione Marche, l’azione di supporto – condotta da squadre di sei persone, tra Croce Rossa e Associazione nazionale di pubblica assistenza – prevede punti di ascolto in cui raccogliere le specifiche esigenze, per poi individuare i servizi da attivare e le fasce della popolazione su cui intervenire.
Sul posto stanno inoltre operando 44 volontari, organizzati questa settimana dalla Consulta del volontariato di Bologna, coordinati da due funzionari dell’Agenzia, a cui si aggiungono sei tecnici Anci e altrettanti agenti della Polizia municipale.
Nel Centro operativo regionale di Foligno restano inoltre a disposizione tre funzionari regionali. Qui il presidio sanitario, organizzato da Sanità/118 dell’Emilia-Romagna, è costituito da un coordinatore, due infermieri, tre veterinari e due medici.
Conto corrente regionale.
Resta attivo il conto corrente aperto dalla Regione subito dopo il sisma del 24 agosto per aiutare i territori colpiti. Si può inviare il proprio contributo sul conto: IBAN IT69G0200802435000104428964, dall’estero: BIC UNCRITM1BA2. Intestazione e causale: ‘Emilia-Romagna per sisma Centro Italia’.