“Il Comune di Modena insieme alla Regione Emilia Romagna sta seguendo con grande attenzione l’evolversi della situazione di Trenkwalder, anche attraverso contatti diretti con il commissario giudiziale, per le evidenti grandi implicazioni che essa determina sul nostro territorio”. Lo ha detto l’assessore al Lavoro del Comune di Modena Andrea Bosi rispondendo oggi, giovedì 17 novembre, in Consiglio comunale all’interrogazione proposta da Marco Malferrari (Pd) sui motivi dei mancati pagamenti degli stipendi ai dipendenti e ai lavoratori. Il consigliere chiedeva inoltre se sia possibile “cercare soluzioni, almeno temporanee, alle difficoltà di accesso al credito bancario con il coinvolgimento e la collaborazione dei soggetti economici coinvolti e, se necessario, con altri”.
Nella sua risposta l’assessore Bosi ha annunciato che il commissario giudiziale, nominato in seguito alla richiesta di Trenkwalder di concordato preventivo e del relativo piano, “ha confermato la volontà delle banche, che non avevano concesso le linee di credito richieste dall’azienda, di restituire alla società la cifra corrispondente agli incassi ricevuti successivamente al deposito della domanda di concordato, restituendole quindi un minimo di liquidità. L’evoluzione nel brevissimo periodo – ha proseguito l’assessore – testimonia inoltre la volontà della società di procedere con la vendita o l’affitto del ramo di azienda. In questo caso, l’auspicio è che i dipendenti diretti ancora in forza alla società possano essere mantenuti nel loro posto di lavoro”.
Proseguendo nella risposta l’assessore ha ripercorso le vicende dell’azienda, fondata in Austria nel 1985 e in Italia, con sede legale a Modena, dal 2000, oggi controllata dalla holding Saratoga Italia Srl. La società opera nel campo della somministrazione del lavoro come agenzia interinale ma anche nella ricerca e selezione e nella formazione del personale. Il 20 ottobre scorso Trenkwalder ha ottenuto dal Tribunale la concessione di un termine per il deposito di una proposta di concordato preventivo e dovrà presentare il relativo piano entro il 20 gennaio 2017. Il deposito ha bloccato tutte le azioni giudiziali ed esecutive da parte di terzi nei confronti della società in modo che l’intero patrimonio attivo possa essere preservato per soddisfare i creditori e dare tempo alla società di predisporre un piano di rientro.
Sulle cause del dissesto finanziario, l’assessore ha spiegato che a partire dal 2009 la società ha avuto difficoltà a incassare i propri crediti commerciali e, contestualmente, sono diminuite le linee di credito autoliquidanti concesse dagli istituti bancari. Alla data di deposito della domanda di concordato, il 20 ottobre scorso, Trenkwalder aveva 232 dipendenti diretti e 6.934 lavoratori somministrati. In seguito alla mancata concessione delle linee di credito e quindi dei mancati pagamenti, molti dipendenti hanno abbandonato la società per ricollocarsi sul mercato. Questo è stato possibile grazie all’accordo sottoscritto tra azienda, lavoratori e sindacati che prevede la possibilità per i lavoratori di passare ad altra agenzia senza che questa debba corrispondere penali per mancato preavviso a Trenkwalder.
Nella replica il consigliere Malferrari, apprezzando l’impegno di Comune e Regione nel cercare una soluzione, ha sottolineato che “la condizione di precarietà in cui si trovano i dipendenti di Trenkwalder, insieme a tanti altri lavoratori, è alla base di una forte ingiustizia sociale che impedisce a queste persone di partecipare in modo compiuto alla vita di questo paese”, ribadendo “la necessità di lottare come comunità perché nel nostro paese si arrivi a condizioni di uguaglianza reale”.