“Il percorso per arrivare a definire una proposta il più possibile compiuta per l’istituzione del Parco fluviale del Secchia, che tenga conto delle scelte, dei vincoli e delle necessità di tutti i territori coinvolti, sta procedendo secondo le tappe previste dalla legge regionale”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni rispondendo, giovedì 17 novembre in Consiglio comunale, all’interrogazione di Marco Chincarini (Per me Modena) che chiedeva se il percorso partecipativo per l’istituzione del Parco fluviale del Secchia sia ancora in corso e se il Comune ritenga opportuna questa istituzione.
“Il nostro Comune è solo uno dei 17 interessati e quindi non ha poteri diretti, ma non vuol dire che non eserciteremo la nostra influenza”, ha affermato Guerzoni che ha poi ricordato che la competenza sull’istituzione del Parco fluviale del Secchia spetta alla Regione che deciderà sulla base della proposta presentata dall’Ente parchi Emilia centrale, competente per territorio. Lo stesso Ente parchi ha stabilito le modalità del percorso partecipativo, articolato in quattro fasi, per valutare la fattibilità del Parco fluviale e definire la proposta. Nelle prime due fasi, già chiuse, si è provveduto alla raccolta e sistematizzazione del lavoro compiuto dall’ex consorzio di gestione della riserva naturale della Cassa di espansione del Secchia e alla redazione del quadro conoscitivo. Su questa base sono stati individuati tre possibili scenari: l’istituzione del Parco lungo tutta l’asta del fiume, dalla traversa di Castellarano fino a Novi; la costituzione del Parco dalla traversa di Castellarano soltanto fino alla cassa di espansione e l’istituzione del paesaggio protetto lungo il restante tratto fluviale verso nord; la trasformazione a Parco dell’attuale Riserva con un ampliamento limitato e l’istituzione del Paesaggio protetto per i restanti tratti fluviali a nord e sud.
Le tre opzioni sono state valutate dai 17 Comuni interessati che si sono orientati sulla prima, la creazione del Parco lungo tutta l’asta del fiume, ma hanno dato mandato all’Ente parchi di aprire un confronto con tutti i soggetti interessati. Il confronto, ha spiegato Guerzoni, è già iniziato: “Nei giorni scorsi si sono svolti quattro incontri con le associazioni agricole, venatorie, ambientali ed economiche, ai quali hanno partecipato 41 rappresentanti sui 50 invitati. Il Comune di Modena ha aggiunto alle consultazioni anche il Tavolo per l’economia e per la crescita. Tra i temi emersi ci sono la necessità di tenere conto della forte antropizzazione dell’area, la complessità delle esigenze dei diversi territori lungo l’asta, la sicurezza idraulica, la massima attenzione alle attività agricole di pregio, la valorizzazione territoriale oltre all’esigenza di evitare nuovi adempimenti burocratici e di valutare le opportunità di finanziamento pubblico legate alla creazione del parco. La sintesi di tutte le osservazioni – ha proseguito Guerzoni – sarà sottoposta entro la metà di dicembre alla valutazione della Comunità del Parco e l’indirizzo che uscirà da quella riunione sarà sottoposto a un ulteriore ciclo di confronto. Solo al termine di questo percorso, complesso ma necessario, sarà formulata una proposta da sottoporre alla Regione”.
Nella replica il consigliere Chincarini ha espresso la speranza che “l’indirizzo scelto vada verso una valorizzazione seria del Parco fluviale del Secchia sulla cui istituzione siamo completamente d’accordo”.