Il sindacato Poste Slc/Cgil di Modena ha già da mesi sollevato il problema delle conseguenze negative del piano di organizzativo di Poste Italiane sulla consegna della posta a giorni alterni. Purtroppo a ridosso delle feste natalizie i problemi si stanno amplificando, con i centri di recapito letteralmente imballati di pacchi da consegnare.
Già lo scorso marzo, il sindacato Slc/Cgil aveva inviato una lettera al Prefetto di Modena e ai Sindaci dei Comuni della nostra Provincia per informarli del nuovo piano organizzativo di Poste Italiane che prevede il recapito della corrispondenza a giorni alterni su base bisettimanale: una settimana il lunedì, mercoledì e venerdì, in quella successiva, il martedì e giovedì, andando a regime nella primavera 2017.
Sul territorio provinciale il piano è stato gradualmente applicato da febbraio a giugno di quest’anno, interessando tutti i 47 Comuni modenesi.
Prevedendo gli effetti negativi per una provincia come la nostra ad alto traffico postale e alto tasso di industrializzazione, la Slc/Cgil aveva interessato prima anche i responsabili di Poste Italiane dell’Emilia Romagna chiedendo di mantenere per Modena il recapito della corrispondenza cinque giorni la settimana, come previsto dal Piano Organizzativo di Poste Italiane per le cosiddette aree metropolitane. Per queste aree ad alto flusso di traffico postale ed elevata pressione competitiva, le stesse Poste Italiane prevedono, infatti, di potenziare la rete di recapito attraverso la creazione di un’articolazione dedicata al recapito al destinatario (Linea Plus Metropolitana).
Il sindacato aveva fatto presente all’Azienda e alle Istituzioni, che la Provincia di Modena emerge nel panorama industriale italiano per l’elevata densità imprenditoriale, con una prevalenza di piccole e medie aziende: a fronte di una popolazione di poco più di 700.000 unità, sono attive 67.000 imprese, quasi una ogni dieci abitanti, con un Pil pro-capite di quasi 30.000 euro, tra i più elevati d’Italia.
Il nostro Capoluogo (così come tanti altri Comuni della nostra provincia) ha dunque tutti i requisiti per essere considerato area metropolitana, anche se si prevede che tale riconoscimento a livello regionale andrà solo a Bologna (e a livello nazionale a non più di 9/10 città). E non basta il parziale rimedio per il nostro Comune della consegna, il giorno successivo all’invio, per i prodotti più importanti per i quali il cittadino paga tariffa maggiorata.
E’ significativo che oggi nei Centri di recapito modenesi la corrispondenza si stia accumulando nonostante l’impegno profuso dai portalettere.
Gli stessi orari di lavoro, posticipati dall’Azienda, stanno determinando una percentuale altissima di oggetti a firma non recapitati, onde per cui il cliente è costretto a recarsi negli Uffici Postali a recuperare il proprio invio (Linea Plus).
Un disastro prevedibile. Il Piano di riorganizzazione del servizio postale oltre a decimare decine di posti di lavoro nella nostra provincia, aggravando le condizioni lavorative dei portalettere rimasti, ha peggiorato eccessivamente il servizio ai cittadini e alle aziende.
Situazione grave al punto che una delle commesse più importanti, quella della consegna dei pacchi per Amazon, rischia di diventare un vero e proprio boomerang. Gli uffici sono imballati di pacchi !
Ai problemi del recapito della corrispondenza si aggiungono la carenza degli addetti negli Uffici Postali e le pressioni indebite che subiscono i lavoratori da parte di taluni responsabili aziendali.
Siamo giunti al paradosso che per non incorrere nelle ire di qualche dirigente sono gli stessi direttori degli Uffici Postali e i lavoratori a comprare i prodotti postali. Ci sono Direttori, Specialisti di Sala Consulenza e Operatori allo sportello che hanno comprato le sim di Poste Mobile a parenti, amici, condomini…
Lavoratori e sindacati stano reagendo a questo stato di cose. Dopo lo sciopero regionale del 27 giugno e quello nazionale del 4 novembre, è in atto in questi giorni il blocco nazionale degli straordinari fino al 9 gennaio 2017, ma se la situazione non dovesse risolversi, inevitabilmente si andrà ad uno sciopero nazionale di un’intera giornata che verosimilmente porterà a protestare presso la sede romana di Poste Italiane.