Nato a Zurigo ed emigrato poi, a seguito di un’infanzia tormentata, nella Bassa reggiana, a Gualtieri, per venire scoperto dal pittore e scultore Renato Marino Mazzacurati, Antonio Ligabue (1899 – 1965) è stato uno dei pittori e scultori italiani la cui potenza creativa, unita all’inquieta e tormentata vicenda esistenziale, hanno saputo imprimersi a fondo nell’immaginario collettivo del pubblico, oltre che nell’apprezzamento dei critici, tanto che all’artista, insieme a innumerevoli mostre, sono stati dedicati documentari, pièce teatrali, canzoni, e persino uno sceneggiato in tre puntate della Rai.
Apprezzato da intellettuali del calibro di Cesare Zavattini, Alberto Bevilacqua, Mario De Micheli, la sua opera sarà protagonista, venerdì 3 febbraio, di una mostra-conferenza d’eccezione, realizzata presso il Club Giardino di Carpi.
A trattare l’opera dell’autodidatta più illustre dell’espressionismo italiano, celebre per le sue raffigurazioni di animali feroci dipinti con colori accesi sarà, a partire dalle ore 18.30 presso la Club House al civico 39 di strada statale Motta, Mario Alessandro Fiori, Direttore del Centro Studi e Archivio ‘Antonio Ligabue’ di Parma, che dal 1983 ne raccoglie, con scrupolosa e scientifica metodologia, le opere, e organizza mostre in tutto il mondo. A supportare l’intervento saranno presenti tre opere dell’artista, appositamente selezionate dal Direttore per dare contezza tanto della versatilità quanto della vivacità espressiva di Ligabue.
L’appuntamento è però stato concepito secondo una formula innovativa, e per questo il pubblico potrà ascoltare, a seguire, le parole di Marco Iannone, Senior Vice President di PIMCO, che analizzerà il rapporto tra mercato dell’arte e finanza.
Per quanti vorranno, a coronare la serata, alle ore 20, una cena, sempre all’interno del Club Giardino, presso il ristorante Narciso.
I posti disponibili sono 100. Per informazioni e prenotazioni: 059.680283.