Con l’operazione “DAKOTA” (così denominata dallo pseudonimo di uno degli indagati) i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno disarticolato un’organizzazione transnazionale di spacciatori, ricostruendo il business del malaffare, riscontrato da cessioni di cocaina, hascisc e marijuana, anche nei confronti di studenti minorenni.
Quattro persone tratte in arresto, tre sottoposte all’obbligo di presentazione alla P.G., oltre 5.000 cessioni di stupefacenti documentate dai Carabinieri nel corso delle indagini, circa mezzo chilo, tra cocaina ed hascisc, sequestrato unitamente a 15.000 euro in contanti, provento dell’illecita attività. Questi i “numeri” dell’operazione “DAKOTA” che ha portato i Carabinieri, coordinati dalla Procura reggiana – P.M. Dott.ssa Valentina SALVI – allo smantellamento di un sodalizio multietnico composto da 2 italiani, 2 tunisini e 3 marocchini.
L’operazione trae origine nell’ottobre del 2015, dall’intuito degli investigatori dell’Arma che, partendo dalla denuncia per atti persecutori sporta da una ragazza reggiana nei confronti del 41enne G.N. (suo ex fidanzato e in data odierna colpito da custodia cautelare in carcere), hanno individuato tutti i componenti di un sodalizio dedito al narcotraffico, composto da italiani e nord africani. Nel corso delle indagini si è evidenziata l’elevata propensione criminale e pericolosità in particolare di G.N. che le indagini documentavano disporre anche di una pistola, usata per minacciare e proteggersi.
I Carabinieri hanno ricostruito la rete attraverso la quale si sviluppava il traffico degli stupefacenti, del tipo cocaina, hashish e marijuana, spacciati nel comprensorio ceramico reggiano, nel basso Appennino e nella Provincia di Modena, dove gli indagati si rifornivano. Partendo da Dakota alias G.N., i militari, attraverso servizi di osservazione, pedinamento ed attività tecniche anche di intercettazione telefonica, hanno mappato con esattezza la rete di spaccio costituita da persone che, operando autonomamente ed in maniera costante e continuativa, hanno gestito ingenti quantità di cocaina, marijuana ed hascisc.
Nel corso delle indagini, durate oltre un anno, i carabinieri hanno eseguito anche 4 arresti in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio, operando il sequestro di circa mezzo chilo di droga, tra cocaina e hascisc, nonché strumenti per il taglio ed il confezionamento delle dosi.
In sintesi l’attività d’indagine ha permesso di:
- disarticolare un’organizzazione criminale multietnica dedita alla vendita, anche a studenti minorenni, di cocaina, marijuana e hashish, nonché di individuare i canali di approvvigionamento dello stupefacente, acquistato nel comprensorio ceramico modenese per essere successivamente immesso nelle principali “piazze di spaccio” reggiane e della stessa Modena;
- documentare oltre 5.000 cessioni di droga, accertando, nel contempo, l’esecuzione di gravi intimidazioni anche con l’uso di armi;
- infrenare la commercializzazione di droghe nelle Province di Reggio Emilia e Modena.
Le risultanze investigative dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Castelnovo Monti, condivise dalla Procura reggiana, hanno visto il P.M. Salvi richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, 7 provvedimenti cautelari, la cui esecuzione è in corso dall’alba di questa mattina, a cura dei Carabinieri reggiani, nelle Province di Modena, Foggia e Reggio Emilia.
Destinatari di misura carceraria sono il predetto G.N. 41enne campano residente a Castellarano (RE), nonché i marocchini K.G., 35enne abitante a Modena, H.A. 40enne e A.E. 31enne, entrambi domiciliati a Sassuolo.
Colpiti invece da obbligo di presentazione alla P.G. sono il palermitano G.G. 39enne residente a Sassuolo, ed i tunisini H.R., 39enne residente a Sassuolo e M.C. 36enne di Castellarano.
G.N. è indagato anche per detenzione di una pistola, atti persecutori e danneggiamento aggravato, avendo incendiato l’auto dell’ex ragazza e minacciato i suoi familiari.