Internazionalizzazione delle imprese, partnership tecnologiche, attrazione sia di investimenti sia di centri di ricerca: su crescita e sviluppo, l’Emilia-Romagna continua a guardare agli Stati Uniti, dove, nel 2015, oltre 4.800 aziende emiliano-romagnole hanno venduto i loro prodotti (+1,4% rispetto all’anno precedente) per un valore complessivo dell’export pari a 6 miliardi di euro (+20%, il 10% dell’export regionale), numeri che ne fanno il secondo partner commerciale dopo la Germania. Parte infatti domenica 12 febbraio la missione istituzionale guidata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, insieme a imprese, associazioni e sistema dell’alta formazione e della ricerca, fra cui le Università di Bologna e quella di Modena, Bologna Business School, Democenter – Centro innovazione rete alta tecnologia. Con lui anche l’assessore alla Formazione, Lavoro, Università, Patrizio Bianchi. A New York, in tre giorni di incontri, visite e workshop, si punterà in particolare su due comparti che rappresentano vere e proprie eccellenze sia a livello nazionale che internazionale: l’Automotive, con la Motor Valley che vede concentrate in Emilia-Romagna fra le più grandi case di auto e moto del mondo, con anche il suo indotto turistico legato ai musei industriali, e il settore dei Big data (operano in regione società, istituti e centri universitari che insieme sviluppano il 70% dell’intera capacità di calcolo italiana). E non vanno dimenticate le 140 società di capitale con almeno 1 milione di euro di fatturato presenti in Emilia-Romagna e possedute per più del 50% da operatori americani, con 14mila dipendenti totali, ricavi aggregati per 5 miliardi di euro e un valore aggiunto complessivo che supera il miliardo. Imprese arrivate soprattutto per esserci in un mercato di sbocco e per la presenza qui di catene di fornitura locali, compreso l’accesso al sistema educativo e della ricerca.
“Intendiamo continuare a investire in qualità e competenze- sottolinea il presidente Bonaccini- per rafforzare ulteriormente la capacità dell’Emilia-Romagna di competere a livello internazionale con le aree più avanzate. Ricerca, innovazione e formazione sono i fattori su cui puntiamo, sia per esportare i nostri prodotti d’eccellenza sia per attirare qui saperi e capitale umano. Lavorare insieme e fare sistema fra istituzioni, imprese, sindacati e associazioni sta pagando. Il fare rete sta diventando il vero valore aggiunto della nostra regione, per continuare a crescere e creare occupazione, in un contesto di equità sociale basato contemporaneamente sul potenziamento di sanità e welfare regionali”.
Oltre all’incontro del presidente Bonaccini con il Console generale italiano a New York, Francesco Genuardi, fra le iniziative previste nell’ambito della missione ci sono, lunedì 13, la visita al Centro di ricerca ‘Thomas J. Watson’ dell’IBM e un seminario per le imprese a cura dell’Istituto per il commercio estero (ICE) su come orientarsi nel mercato Usa. Martedì 14, il presidente della Regione interverrà alla 6^ edizione di “Italy meets the United States of America”, insieme al Rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini, e ai rappresentanti di Lamborghini e Dallara, mentre mercoledì 15 all’ICE di New York si terrà un evento dedicato all’Automotive che vedrà insieme imprenditori italiani del settore con omologhi americani e fondi di investimento. Sempre mercoledì, le visite agli incubatori della Rete Urban Tech NYC.
Martedì 14 il presidente Bonaccini parteciperà anche alla presentazione alla stampa e agli operatori turistici americani del Verdi Festival, all’Istituto italiano di cultura. New York è infatti la prima tappa del road show internazionale per illustrare l’edizione 2017 della rassegna lirica, prevista a Parma e Busseto dal 28 settembre al 22 ottobre, che toccherà poi altre prestigiose sedi degli Istituti Italiani di cultura – Monaco di Baviera (22 febbraio), Stoccolma (15 marzo) e Londra (23 marzo) – grazie alla collaborazione fra l’assessorato regionale alla Cultura, la Fondazione Teatro Regio di Parma, Apt Servizi Emilia-Romagna, Parma Incoming, Enit e Istituti italiani di cultura (IIC).