Nella sede della Regione Lombardia a Milano, si è tenuto il secondo incontro del tavolo di confronto fra il Governo e le Regioni Emilia-Romagna e Lombardia sull’autonomia aggiuntiva. Sono state illustrate le cinque materie assegnate alla Lombardia per gli approfondimenti in merito agli aspetti operativi dell’autonomia differenziata: rapporti internazionali e partecipazione alla formazione del diritto europeo, coordinamento della finanza pubblica e sistema tributario, istruzione, sistema universitario, grandi reti trasportistiche (le ultime due richieste dalla sola Lombardia).
Queste materie, che si aggiungono alle cinque approfondite dall’Emilia-Romagna nel precedente incontro svoltosi a Bologna (ricerca e sviluppo, commercio estero, salute, tutela ambiente, lavoro e formazione professionale), compongono un quadro di importante rilevanza istituzionale sul quale il Governo comincerà a pronunciarsi a partire dal prossimo incontro del tavolo negoziale, previsto il 30 novembre a Roma. Il vicepresidente, Fabio Rainieri, membro della delegazione dell’Emilia-Romagna in rappresentanza dell’Assemblea legislativa, ha posto l’accento sulla grande sinergia istituzionale dimostrata dalle due Regioni nell’avvio del negoziato, che ha portato in poco tempo alla definizione delle materie sulle quali chiedere autonomia amministrativa e legislativa aggiuntiva. Inoltre, ha espresso apprezzamento per l’interesse col quale l’esecutivo nazionale sta seguendo il negoziato e per l’impegno assunto dal sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, a chiudere l’iter istituzionale con un accordo formale prima dello scioglimento delle Camere. “Siamo di fronte a una sfida importante- ha concluso Rainieri- che abbiamo la responsabilità, per i cittadini e il Paese, di vincere”. Il sottosegretario Bressa, dando appuntamento alle delegazioni delle due Regioni a Roma, ha lodato il tandem “Bonaccini-Maroni”, parlando di occasione storica per rivedere il tema del regionalismo nel nostro Paese. Infine, ha invitato le due Regioni a definire e circoscrivere in modo rigoroso le materie sulle quali negoziare l’autonomia aggiuntiva, dato che, in assenza di precedenti, è auspicabile “partire con poco ma farlo bene”.