Una partenza che mette in imbarazzo. Dall’inno di Mameli con la mano sul fegato allo sbeffeggiamento della memoria di Giulio Regeni, torturato e ucciso in Egitto nel silenzio del Governo egiziano, i primi passi del Sindaco Menani alla guida di Sassuolo certamente sono lontani dall’essere qualcosa di cui andare orgogliosi.
Lo striscione “VERITA’ PER GIULIO REGENI” appeso ai municipi di tutta Italia di certo non ha risolto il mistero sull’uccisione di questo ragazzo, ma è un gesto che ha contribuito a tenere la luce accesa sul dramma che la sua famiglia ha vissuto e che dovrebbe ancora oggi spronare il Governo nazionale a battersi perché si sappia la verità. Un gesto simbolo della battaglia per i diritti umani, per supportare famiglie che si ritrovano di fronte a processi condotti ingiustamente.
La scelta del Sindaco è inopportuna dato che il caso è tutt’altro che risolto a livello giudiziario e non si è ancora arrivati ad una condanna. Invece non solo si decide di togliere lo striscione, ma si ridicolizza la cosa. Menani lo fa togliere dicendo “è impolverato”, traduzione del suo pensiero “chi se ne frega”.
Il Partito Democratico di Sassuolo vuole continuare a battersi per la verità pertanto nei prossimi giorni protocolleremo un Ordine del giorno per chiedere in Consiglio comunale al Sindaco Menani di farsi portavoce presso il Ministro degli Esteri perché lo Stato continui ad indagare sull’omicidio di Giulio Regeni. Crediamo infatti sia necessario mantenere alta la guardia su una questione di rapporti internazionali che va anche oltre la questione Regeni.
Chiediamo inoltre come Partito di entrare in possesso dello striscione, se non c’è la volontà di affiggerlo nuovamente in via Fenuzzi, affinché possiamo appenderlo alla nostra sede: se l’amministrazione comunale di Sassuolo decide di lavarsene le mani, noi vogliamo fare la nostra parte per continuare a chiedere la verità.
PARTITO DEMOCRATICO DI SASSUOLO