Continua il ciclo di incontri dedicato alle Materie prime promosso dal Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche di Unimore. Il secondo appuntamento, martedì 28 gennaio, sarà dedicato alle risorse naturali presenti nei fondali oceanici, che costituiscono le nuove frontiere di ricerca delle estrazioni minerarie. La relatrice Anna Cipriani, docente di Geochimica e Vulcanologia, sarà introdotta da Giulia Ricci dell’Istituto Storico di Modena.

L’estrazione di minerali dal fondo del mare si è rapidamente sviluppata negli ultimi decenni. Miniere sottomarine ricche in oro, argento, rame, piombo, zinco, cobalto, nichel, manganese e altre sostanze rare come ittrio e lantanidi (materiali strategici nell’industria tecnologica) derivano da processi naturali che si verificano sotto gli oceani, spesso in acque profonde, al di là dei limiti delle giurisdizioni nazionali. La necessità di coordinare e controllare tutte le attività connesse ai minerali presenti nei fondali marini internazionali, oltre i limiti delle giurisdizioni nazionali, ha imposto la fondazione di un ente intergovernativo: l’Autorità Internazionale per i Fondali Marini (International Seabed Authority, ISA).

Questo il tema del secondo incontro del ciclo “Materie prime. I retroscena”, promosso dal Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche e dal Museo Gemma di Unimore, che si terrà martedì 28 gennaio alle ore 17.30 presso l’Aula B0.6 del Complesso universitario Sant’Eufemia (Largo Sant’Eufemia, 19) a Modena.

L’incontro, dal titolo “Un viaggio nelle profondità marine. Da patrimonio naturale a miniera sottomarina”, vedrà Giulia Ricci dell’Istituto Storico di Modena introdurre Anna Cipriani, docente di Geochimica e Vulcanologia del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, di recente protagonista di una campagna oceanografica nell’Oceano Pacifico con il sottomarino francese Nautile.

“I due terzi della nostra Terra – afferma Anna Cipriani di Unimore – sono ricoperti dalle acque oceaniche. Al di sotto di esse giace la crosta oceanica che viene formata alla velocità media di circa 4 cm/anno quando il mantello terrestre risale, fonde e produce fusi basaltici che vengono messi in posto lungo le dorsali medie oceaniche. L’80% dell’attività vulcanica della Terra e la maggior parte della sua perdita di calore avviene proprio lungo le dorsali oceaniche. I camini idrotermali che si formano lungo le dorsali potrebbero essere stati gli incubatori della vita su questo pianeta. Oggi le dorsali vengono esplorate anche per fini economici vista l’abbondanza di metalli importanti per le nostre tecnologie e industrie. È chiaro quindi che capire come queste strutture si formano ed evolvono nel tempo è uno dei principali obiettivi dei geologi marini. Vi porterò con me in un viaggio sui fondali oceanici che recentemente ho esplorato di persona con il sottomarino francese Nautile fino alla profondità di 5570 metri”.

“Materie prime e retroscena” è a cura della dott.ssa Milena Bertacchini e del dott. Marco Coltellacci di Unimore, in collaborazione con: Istituto Storico di Modena, Comune di Modena: Biblioteca Civica A. Delfini e Memo-Multicentro Educativo S. Neri, Università di Modena e Reggio Emilia: Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, PLS Corso di Laurea di Scienze Naturali e Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali

 

I prossimi incontri:

4 febbraio ore 17.30 – Spettri del Congo. Storia politica e naturale di un paese africano, Giuliano Albarani, Università di Modena e Reggio Emilia. Introduce Giulia Ricci, Istituto Storico di Modena

L’ultimo appuntamento si terrà alla Biblioteca Civica Delfini (Corso Canalgrande, 103) a Modena venerdì 28 febbraio alle ore 17.00 che sarà dedicato a Immaginari migratori, presentazione del libro di Angelo Turco, Presidente Fondazione Università IULM. Dialoga con l’autore Padre Germain Nzinga Makitu.

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