Godeva della massima fiducia da parte del titolare del negozio, tanto che oltre ad essere stato assunto quale responsabile aveva in disponibilità le chiavi della cassaforte dell’esercizio, di proprietà di una società di Reggio Emilia facente capo a un 55enne abitante nel capoluogo reggiano. Il responsabile del negozio, un 45enne abitante a Parma, ha approfittato di tale incarico e forte di essere l’unico a conoscere la combinazione della cassaforte, l’ha svuotata del danaro per poi mettersi in mutua e rendersi irreperibile.
Quando il proprietario non vedendolo recarsi a lavoro ha appreso della mutua, ha cercato di farsi dare le chiavi del negozio e la combinazione della cassaforte, non riuscendo a rintracciare il dipendente ha provveduto, tramite un flessibile, ad aprire la cassaforte risultata contenere un solo euro. Era stata svuotata dal contante ivi riposto, oltre 700 euro, da parte del dipendente infedele come accertato dalle risultanze dei carabinieri di Reggio Emilia Santa Croce a cui il 55enne di Reggio Emilia si è presentato sporgendo denuncia.
Per questi motivi, con l’accusa di appropriazione indebita, i carabinieri della stazione di via Adua hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Reggo Emilia il 45enne di Parma, tuttora irreperibile. Ad attivare i carabinieri sporgendo denuncia è stato lo stesso amministratore della società titolare del negozio, che vende articoli per casalinghi, dove dagli inizi del 2018 era stato assunto quale commesso e poi responsabile il 45enne abitante a Parma a cui in totale fiducia erano state affidate anche le chiavi della cassaforte dove venivano riposti gli incassi giornalieri dell’attività commerciale. Un laconico messaggio su sull’applicativo WhatsApp da parte del dipendente che comunicava di non potersi presentare al lavoro per problemi di salute è stato l’ultimo contatto. Il titolare non avendo prontamente un sostituto decideva di tenere chiuso per un giorno il negozio per poi riaprire giorno seguente. Cercava di contattare invano il 45enne al fine di avere le chiavi del negozio e soprattutto la combinazione della cassaforte per poi, vista la mancanza di risposte richiedeva, l’intervento di un fabbro che l’apriva tagliandola con un flessibile. All’interno un euro e 34 centesimi contrariamente alla somma di oltre 700 euro che doveva contenere alla luce dei conteggi relative alle vendite fatte dal negozio l’ultimo giorno di apertura. Nell’impossibilità di rintracciare il dipendente, il titolare del negozio si presentava ai carabinieri di via Adua denunciando i fatti. Le indagini dei carabinieri hanno portato ad acquisire a carico del responsabile del negozio incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di appropriazione indebita per la cui ipotesi di reato è stato è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia.