I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, su disposizione del GIP del locale Tribunale, dr. Alberto Gamberini, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni immobili fino alla concorrenza dell’importo di 4,8 mln di euro, nei confronti di M.L., classe 73, avvocato romano ritenuto responsabile dei reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
L’indagine scaturisce dallo sviluppo di elementi emersi durante l’operazione “Pagherò’”, precedentemente condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bologna, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, nella persona del Sostituto Procuratore Marco Forte, che nell’ottobre del 2017 (partendo dal fallimento di una società di Castel San Pietro) aveva portato all’esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei componenti di una intera famiglia titolare di una serie di aziende operanti nel settore dei trasporti.
Gli arrestati, con l’ausilio di un consulente fiscale romano, avevano posto in essere un meccanismo di bancarotte “a catena” che prevedeva lo svuotamento delle società cariche di debiti verso l’Erario in prossimità del fallimento e il trasferimento dell’attivo aziendale verso nuove imprese, agli stessi riconducibili, ma nelle quali le quote societarie e le cariche amministrative risultavano intestate a prestanome.
Nel corso delle stesse indagini erano stati effettuati sequestri per ingenti importi (un’azienda del valore di circa 5 milioni di euro e altri beni per oltre 4 milioni di euro). In particolare, partendo da queste attività sono stati svolti ulteriori accertamenti che hanno permesso di accertare come anche il professionista oggetto dell’odierno provvedimento di sequestro avesse partecipato attivamente all’organizzazione del descritto sistema fraudolento occupandosi del supporto legale alle attività illecite che venivano ideate e poste in essere, percependo un compenso di circa duecentomila euro che è stato sottoposto a sequestro unitamente alle somme fraudolentemente sottratte alle pretese creditorie dell’Erario per un importo complessivo pari a 4,8 milioni di euro.