“Pur nella doverosa preoccupazione per la tutela della salute dei cittadini, il governo ha ecceduto non tenendo abbastanza conto della libertà di culto e dell’autonomia tra Chiesa e Stato”. Lo afferma con la consueta franchezza e chiarezza il cardinale Camillo Ruini in un’intervista uscita oggi, 28 aprile, sul quotidiano “La Verità”.

Il porporato – già vescovo ausiliare di Reggo Emilia-Guastalla, poi segretario e presidente della CEI e vicario del Papa per la diocesi di Roma – prosegue: “Infatti, una volta assicurato il rispetto delle prescrizioni sanitarie, il governo non può decidere sulla vita interna della comunità cristiana”.

Piena adesione manifesta “don Camillo” al severo  comunicato emesso dalla CEI la sera di domenica 26 aprile, pochissimo dopo la conferenza  stampa di Conte.

Afferma il cardinale che era giusto protestare pubblicamente. Non va dimenticato che  particolarmente attese e lette con attenzione estrema anche dal mondo politico erano le sue prolusioni  alle riunioni della Conferenza Episcopale Italiana.

La Messa ha ribadito il porporato è l’apice e la fonte della vita ecclesiale.

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