Da artisti sulle strade di Pisa alla raccolta di frutta nella pianura modenese: è quello che è successo a Marcel e Alice, acrobati e giocolieri, che a causa del coronavirus hanno dovuto abbandonare gli spettacoli circensi per reinventarsi operai agricoli.

A darne notizia è Coldiretti Modena nel sottolineare come l’occasione di un nuovo lavoro sia stata possibile a Job in Country, la piattaforma di intermediazione della manodopera della Coldiretti che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro con l’obiettivo di mettere in contatto nei singoli territori i bisogni delle aziende agricole in cerca di manodopera con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo

A cogliere l’opportunità offerte da Job in country – informa Coldiretti Modena – è stata Silvia Luppi, giovane imprenditrice agricola, titolare di un azienda a San Prospero (Modena) che, dopo una laurea in lingue e un passato da commerciale in un’azienda locale – ha deciso di occuparsi dell’impresa di famiglia dove oltre a coltivare frutta (pere, pesche, susine, ciliegie e uva) alleva mucche al pascolo e gestisce una fattoria didattica. A fronte della situazione di crisi imposta dal coronavirus con il suo strascico di disoccupazione, Silvia ha voluto dare un aiuto a chi si trovava in difficoltà e, attraverso l’annuncio sul portale di Coldiretti, ha potuto offrire un lavoro nella sua azienda.

Ma Job in Country – continua Coldiretti Modena – ha permesso l’inserimento lavorativo anche di Aurora, studentessa toscana di Belle Arti in cerca di una fonte di reddito per mantenersi negli studi, e di Pierpaolo, impiegato nell’ambito sociale, rimasto senza lavoro nel pieno dell’emergenza sanitaria.

“Con gli stagionali bloccati nei paesi d’origine dalle misure anti coronavirus e le aziende a corto di personale, Job in Country è stato un aiuto per le aziende in un quadro di assoluta trasparenza e legalità – sottolinea il Presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari. Ma serve anche subito una radicale semplificazione del voucher agricolo per ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.”

 

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