Nell’ambito dello screening di controllo che viene effettuato ciclicamente sui pazienti ricoverati, presso la Lungodegenza dell’Ospedale di Carpi è stata individuata una positività al tampone per la rilevazione di infezione da Sars-Cov2. Il paziente, che ha avuto accesso tramite Pronto soccorso, era negativo al tampone di ingresso, mentre allo screening del settimo giorno di ricovero è risultato positivo, pur essendo asintomatico. Subito collocato in isolamento, l’Azienda Usl ha attivato il consueto piano straordinario di tamponi su tutti gli altri pazienti – attualmente senza sintomi sospetti per COVID-19 – della Medicina Interna e della Lungodegenza, reparti in cui il paziente era stato collocato. Inoltre, la Sorveglianza sanitaria aziendale, ha disposto l’effettuazione del tampone ai professionisti e operatori sanitari dei due reparti. Dall’ulteriore approfondimento tutti gli operatori finora sottoposti a screening (circa 50) sono risultati negativi, mentre tra i pazienti ricoverati (circa 40) sono emerse ulteriori 4 positività in pazienti che attualmente hanno un quadro senza sintomi suggestivi da COVID-19 e che sono stati isolati.

La Direzione sanitaria del Ramazzini sta inoltre raccogliendo le schede di accesso dei visitatori (a partire dai familiari dei pazienti positivi e dei compagni di stanza) per procedere con la segnalazione al Dipartimento di Sanità Pubblica, per le necessarie indagini epidemiologiche. Per maggior sicurezza sono state sospese le visite dei parenti ai pazienti ricoverati nei reparti dell’Ospedale – ad eccezione di casi di particolare gravità o con particolari bisogni assistenziali, concordati con i Direttori e Coordinatori delle singole Unità Operative – con l’obiettivo, da una parte di ridurre i rischi di circolazione del virus e dall’altra di agevolare il processo di sanificazione delle degenze, nonché l’attività di contact tracing.

“Ringrazio la Direzione sanitaria del Ramazzini, gli operatori e la Sanità pubblica per la tempestività con cui si sono attivati – dichiara Stefania Ascari, Direttrice del Distretto di Carpi – al fine d individuare immediatamente eventuali altre positività. Le indagini epidemiologiche continuano: come per il primo caso, non si può infatti escludere che il virus sia stato contratto prima dell’ingresso. Purtroppo, come sappiamo, è in circolazione e nonostante tutti i controlli cui vengono sottoposti pazienti e operatori in primo luogo per la loro tutela, non è possibile azzerare il rischio di trovare dei positivi anche all’interno degli ospedali. Noi continueremo a tenere alto il livello di attenzione, vigilando affinché negli ospedali sia garantita la massima sicurezza possibile”.

L’Azienda Usl precisa che i pazienti ricoverati in Ospedale sono periodicamente sottoposti a screening tramite tampone, proprio al fine di individuare, come accaduto in questo caso, eventuali positività. In particolare il paziente viene sottoposto a tampone all’ingresso (programmato o urgente), a sette giorni dall’ingresso in ospedale e alla dimissione (dal 14esimo giorno di ricovero in poi) oltre che prima dell’eventuale trasferimento presso strutture intermedie quali Ospedali di Comunità o Case residenza anziani.

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