L’Ufficio di presidenza della Conferenza Territoriale sociale e sanitaria di Reggio Emilia ha deciso di prorogare fino allo stesso termine indicato dal Dpcm 3 novembre 2020, ovvero il prossimo 3 dicembre, la raccomandazione a sospendere le visite presso le strutture residenziali per persone anziane e persone con disabilità. “La decisione è stata presa in considerazione dell’evoluzione della curva pandemica – spiega il presidente della Provincia e della Ctss di Reggio, Giorgio Zanni – al fine di continuare ad assicurare specifiche ed aggiuntive tutele agli ospiti di queste strutture che, in quanto particolarmente fragili, possono avere conseguenze particolarmente gravose a causa dell’esposizione al virus”.
Una prima sospensione per 30 giorni, come noto, era stata raccomandata agli enti gestori delle strutture a seguito di un incontro dell’Ufficio di presidenza a metà ottobre. In quello stesso incontro l’Ufficio di Presidenza, consapevole della particolare importanza che le relazioni interpersonali hanno nel contribuire alla qualità della vita degli ospiti di queste strutture e nel mantenimento delle abilità residue, aveva anche raccomandato all’Ausl ed agli Uffici di piano di supportare gli enti gestori nell’individuare modalità che consentissero la ripresa delle visite in condizioni di maggior sicurezza. Sono stati quindi attivati gruppi di lavoro a questo scopo, le cui proposte sono state presentate ieri all’Ufficio di presidenza della Ctss.
Per dare seguito alle proposte emerse dal lavoro di tali gruppi, e vista la differenziazione delle strutture presenti sul territorio, l’Ufficio di presidenza ha deciso di avvalersi della task-force dell’Ausl che già fornisce consulenza agli enti gestori per gli aspetti sanitari e strutturali per una prima valutazione delle modalità concretamente applicabili in ogni struttura. Saranno poi i sindaci del distretto in cui è collocata la struttura, insieme al direttore di Distretto Ausl e agli enti gestori, a promuovere l’attuazione delle modalità di ripresa delle visite ritenute idonee a garantire la sicurezza ed applicabili in relazione alla specificità delle strutture.
L’Ufficio di presidenza ha inoltre raccomandato agli enti gestori di continuare a favorire modalità di interazione alternative alle visite, attraverso – ad esempio – l’uso di videochiamate o di altre tecnologie, per tutelare il più possibile la vita relazionale degli ospiti e dei loro cari.