È una startup emiliano-romagnola, che trasforma gli scarti agro-industriali in plastica, ad aggiudicarsi il titolo delle imprese più innovative d’Italia. AgroMateriae, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, si è aggiudicata il Premio nazionale innovazione per la categoria Cleantech&Energy. Mentre la JEM Tech delle Università di Parma e Verona, con una innovativa tecnologia di imaging cardiaco, ha vinto il premio speciale EIT Health InnoStars.
I risultati sono arrivati oggi dalla finale del Premio nazionale innovazione 2020, tenutosi a Bologna, e che ha visto quattro emiliano-romagnole tra sedici finaliste in gara.

AgroMateriae, già tra i finalisti della Startcup Emilia-Romagna, si occupa della trasformazione in larga scala degli scarti agro-industriali in nuovi prodotti per l’industria della plastica. Al team di AgroMateriae, oltre ad un assegno da 25 mila euro, il riconoscimento prestigioso nel panorama dell’innovazione italiana. L’idea alla base del progetto d’impresa è di due giovani ingegneri, Alessandro Nanni e Nikolas Gallio, e del professor Massimo Messori, ordinario di scienza e tecnica dei materiali del dipartimento di Ingegneria di Unimore.

Oltre al risultato di AgroMateriae, JEM Tech (terza classificata alla StartCup Emilia-Romagna), fondata da un team di ricercatori delle Università di Parma e Verona, si è aggiudicata il premio speciale EIT Health InnoStars. Il risultato le dà la possibilità di partecipare al primo incontro degli InnoStars Awards 2021, un programma di incubazione d’impresa dedicato ai team provenienti dall’Italia, Portogallo, Polonia e Ungheria. JEM Tech ha realizzato una innovativa tecnologia di imaging cardiaco (tecnica diagnostica per ottenere immagini del cuore) per la valutazione della funzionalità meccanica dell’organo in sala operatoria, sviluppata da un team delle Università di Parma e Verona.

“Le idee dei giovani- hanno detto soddisfatti gli assessori regionali allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e all’Università, Paola Salomoni– guardano al futuro e sanno creare, oltre a nuovi prodotti, servizi e sistemi di produzione a elevato contenuto innovativo, anche lavoro. La nascita e lo sviluppo delle startup è fondamentale per creare nuova e buona occupazione e per dare al sistema produttivo dell’Emilia-Romagna maggiore vitalità e attrattività. Anche quest’anno, nonostante l’emergenza Covid- hanno aggiunto Colla e Salomoni- c’è stata un’alta partecipazione alla competizione, di straordinaria qualità, sia a livello regionale che nazionale. Un segnale positivo, a dimostrazione del fatto che, soprattutto tra i giovani, c’è voglia di mettersi in gioco per la crescita del tessuto imprenditoriale della nostra economia. Un momento strategico per la ripartenza del nostro territorio, che punta su innovazione, ricerca, autoimprenditorialità come scommessa per il futuro”.

Le startup innovative dell’Emilia-Romagna iscritte nell’albo nazionale, al 23 novembre 2020, sono 971. In Emilia-Romagna il sostegno alla nascita di imprese innovative basate sulle alte competenze e provenienti dalle Università è avviato e consolidato da tempo.

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