L’emergenza Covid sta comportando un disavanzo nei conti della sanità modenese pari a oltre a oltre 48 milioni di euro: 19 milioni per l’Ausl e 29 milioni per Azienda ospedaliera e universitaria.
I dati sono stati illustrati nel corso della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena (Ctss) martedì 22 dicembre, durante la quale i partecipanti, sindaci e autorità sanitarie, hanno espresso il cordoglio per la scomparsa, causa del Covid, del dottor Filippo Fard, medico del 118 di Modena, rinnovando la vicinanza e la gratitudine nei confronti di tutto il personale sanitario.
La conferenza è stata l’occasione per presentare i numeri dei bilanci preventivi 2020 delle due aziende che a fine anno rappresentano una sorta di consuntivo.
I dati finanziari tengono conto di una quota di contributi straordinari previsti dai decreti emergenziali, ma non delle potenziali fonti di finanziamento alle quali le due aziende sono candidate tra Fondi europei e statali che per l’Ausl ammontano a 26 milioni e per l’Aou sono pari a 31 milioni che, hanno sottolineato nelle loro relazioni Sabrina Amerio dell’Ausl e Lorenzo Broccoli dell’Aou, «se confermati dovrebbero consentire alle due aziende di ridurre le perdite di esercizio se non di raggiungere l’equilibrio di bilancio».
«L’emergenza – ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Conferenza – ha comportato uno sforzo organizzativo impressionante, in termini di personale e mezzi, che testimonia la capacità e flessibilità del nostro sistema per far fronte alla pandemia. Alla luce delle situazione attuale, possiamo prevedere che nel 2021 questi costi non caleranno, tenendo anche conto di quelli necessari per sostenere le campagne vaccinali. Per questo i fondi europei sono fondamentali proprio per sviluppare il sistema provinciale della sanità con risorse straordinarie da investire per migliorare ulteriormente la qualità, le prestazioni, le tecnologie e tutta la rete ospedaliera e territoriale».
I costi aggiuntivi sono determinati principalmente dagli acquisti per i dispositivi di protezione, dalle assunzioni di personale (oltre mille unità in più tra medici, infermieri e operatori socio sanitari con un costo di oltre 29 milioni per le due aziende) anche con riferimento all’avvio dell’hub Covid a Baggiovara e Policlinico, dall’avvio degli hotel Covid, dai costi delle prestazioni richieste alla sanità privata, oltrechè infine ai costi per i servizi non sanitari quali la sanificazione, i trasporti, lo smaltimento rifiuti; oltre all’incremento dei costi, direttamente collegati all’emergenza Covid, si sono registrati notevoli decrementi dei ricavi, in particolare connessi alle mancate entrate per i ticket (sette milioni di euro in meno per l’Ausl), la riduzione della mobilità attiva per il blocco delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di diagnostica strumentale, al blocco dell’attività chirurgica programmata.