Tramite il web avevano opzionato l’acquisto di autovetture: tre di loro (una 44enne messinese, un 26enne francese e una 63enne pavese) hanno provveduto a versare caparra e saldo per l’acquisto di altrettante autovetture (una Volkswagen T-Rock, un’Audi A1 e una Toyota Yaris)  mentre un 58enne salernitano “più fortunato” ha versato la “sola” caparra di 2.000 euro per l’acquisto di una Mercedes Classe A.

Per tutti il risultato è stato lo stesso: le autovetture acquistate non sono mai state consegnate e la concessionaria aperta a Reggio Emilia è stata improvvisamente chiusa con il titolare sparito nel nulla. Le vittime hanno quindi materializzato di essere rimaste vittima di una truffa. Si sono pertanto presentate ai carabinieri del paese formalizzando le rispettive denunce.

I militari della stazione di Reggio Emilia Principale hanno avviato le indagini risalendo al truffatore, un 24enne carpigiano senza fissa dimora che è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia reggiana con l’accusa di truffa aggravata continuata.

Una vicenda quella capitata ai quattro denuncianti che potrebbe riguardare anche altre numerose vittime come sospettano fortemente i carabinieri considerato che anche altre persone si sono presentate presso la sede della concessionaria  fantasma ubicata nel capoluogo reggiano, chiusa di tutta fretta dal truffatore dopo averla “allestita” quale specchio delle allodole per i più “attenti” che proprio per non incappare in una truffa prima di pagare si erano recati personalmente o per il tramite di parenti  nei locali della concessionaria per visionare le auto da acquistare. Una concessionaria d’auto multimarche che, si poggiava a varie piattaforme del web, dove attraverso annunci trappola pubblicava inserzioni di vendita di auto a prezzi vantaggiosi, ammaliando così i clienti come capitato ai 4 denuncianti che convinti di essere di fronte ad un potenziale affare hanno contatto telefonicamente la concessionaria facendosi di persona al fine di visionare l’auto proposta in vendita.

Accordatisi sul prezzo hanno versato la caparra per opzionare l’acquisto e non farsi sfuggire l’affare per poi versare il saldo (fatta eccezione per il salernitano che ha versato la sola caparra) nel caso in specie oltre 40.000 euro complessivi per vendite rivelatesi quindi fantasma. L’acquisto delle auto, come si è scoperto in seguito, nascondeva un raggiro, in quanto le stessa auto una volta acquistate non venivano consegnate.  L’autosalone si è rivelato essere un punto vendita solo di facciata, tanto che ha chiuso i battenti, svuotando i locali occupati dalle poche auto, con il titolare, sparito nel nulla, che ora è stato identificato e  denunciato per truffa aggravata e continuata  dai carabinieri della stazione di Corso Cairoli.

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