I locali sassolesi de Il Pifferaio Magico e di MangiaMò hanno aderito all’iniziativa di sensibilizzazione lanciata da CNA in tutta la provincia e alla quale hanno aderito oltre 40 imprenditrici e imprenditori del settore, per evidenziare lo stato di crisi dei bar e ristoranti e sollecitarne la riapertura, eventualmente con protocolli più stringenti di quelli attuali. Un tavolo davanti al proprio locale con una candela, “a simboleggiare luci che stanno lentamente ma inesorabilmente spegnendosi”.
Presente, insieme al direttore CNA Sassuolo Saverio Marmo, al segretario provinciale CNA Modena Alberto Papotti e al Presidente CNA Sassuolo Lapo Secciani, anche l’assessore allo sviluppo economico Massimo Malagoli a testimonianza della vicinanza dell’amministrazione a una categoria in forte difficoltà.
“Una manifestazione partecipata e condivisa attuata nel pieno rispetto delle regole -commenta Lapo Secciani, Presidente di CNA Sassuolo- per sottolineare come, senza riaperture, questa categoria rischia di lasciare per strada centinaia di imprese; serve agire adesso. Le nostre imprenditrici e i nostri imprenditori sono allo stremo, hanno investito per mettere a norma i propri locali, ma nonostante questo gli è impedito svolgere la propria attività; a novembre il decisore politico ha chiuso i locali per permettere loro di lavorare nel periodo di Natale, nel periodo di Natale hanno detto che non si poteva riaprire perché altrimenti sarebbe salito RT, cosa per altro avvenuta nonostante le chiusure, a dimostrazione che non sono i locali i principali luoghi di diffusione del virus.”
Secondo l’Associazione, si tratta di porre rimedio alle incongruenze delle attuali limitazioni.
Ecco le richieste di CNA per il settore:
- Immediati ristori per tutte le attività della filiera;
- Sospensione delle bollette di luce e gas (in alternativa, la loro defiscalizzazione)
- Possibilità di apertura nell’ora di pranzo in zona arancione;
- Apertura serale sulla base di un rafforzamento dei protocolli: 1) distanziamento minimo tra i tavoli assicurato da separé o, in assenza, da una distanza minima di due metri 2) chiusura alle 21.30 per il rispetto del coprifuoco.
“Nel rispetto delle regole noi andremo avanti, affinché il decisore politico ascolti le nostre proposte e permetta a questo settore di poter ricominciare a lavorare” conclude Secciani.