Era intento ad addestrare il proprio cane, in un’area sgambamento/addestramento cani alla periferia sud di Modena, utilizzando un collare elettrificato fornito di telecomando a distanza: i Carabinieri Forestali, che avevano assistito integralmente all’attività di sgambamento e addestramento durante la quale il cane indossava sempre il collare, verificavano anche che gli elettrodi dello stesso erano privi dei tappi di copertura e pertanto a diretto contatto con la pelle dell’animale.

Collare e telecomando venivano sequestrati dai militari e il soggetto denunciato penalmente ai sensi dell’art. 727 del codice penale poiché faceva indossare al proprio cane un collare elettrico che, sebbene di libera vendita, produceva scosse o altri impulsi elettrici trasmessi al cane a distanza concretizzando una forma di addestramento fondata esclusivamente su uno stimolo doloroso e invasivo tale da incidere sensibilmente sull’integrità psico fisica dell’animale, nonché contrario alla sua natura.

La condotta vietata dalla legge non è la mera apposizione sull’animale del collare elettrico, ma il suo effettivo utilizzo nella misura in cui ciò provochi gravi sofferenze all’animale.

Tale condotta è inoltre in contrasto con quanto previsto dalla Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia che all’art. 7 prevede specificatamente che nessun animale da compagnia deve essere addestrato con metodi che possano danneggiare la sua salute e il suo benessere, in particolare costringendo l’animale ad oltrepassare le sue capacità o forza naturale o utilizzando mezzi artificiali che causino ferite o dolori, sofferenze o angosce inutili.

Arrivata in questi giorni la condanna dell’imputato con confisca e distruzione di collare e telecomando.

Ora in onda:
________________