Dal marzo 2020 ad oggi la pandemia ha costretto enti ed associazioni a rivedere la programmazione degli eventi già calendarizzati; la recrudescenza del virus, nella estrema contagiosità dell’ultima variante, impedisce tuttora di fare previsioni a lungo termine. Per questo motivo, Paola e Roberto Toniato per ricordare il padre, il pittore naif Udo Toniato, a dieci anni dalla morte avvenuta il 21 ottobre 2011, hanno deciso di vendere un dipinto della loro collezione privata e di destinare il ricavato alla Fondazione GRADE Onlus con l’intenzione di sostenerne le attività e in particolare gli studi di ricerca sui linfomi.
Il quadro, dal titolo “Gara di pesca sul Po”, raffigura una gara di pesca organizzata sul grande fiume alla quale prendono parte numerosi personaggi caratteristici della pittura di Udo Toniato, tra i quali l’immancabile monsignore. Il dipinto è stato acquistato da una nota azienda guastallese.
“Siamo felici – dice Roberto, figlio del pittore – che l’opera del papà raffigurante il Po, a lui tanto caro, abbia trovato una nuova casa nell’ufficio di un imprenditore di Guastalla, anch’egli legato al vecchio fiume”.
“Abbiamo deciso di vendere un’opera del papà a scopo benefico – prosegue la figlia Paola – per ricordarlo a dieci anni dalla sua morte La scelta di destinare al GRADE la somma di 5.000 euro derivante dalla vendita del dipinto, nasce dal desiderio di sostenere il prezioso lavoro di medici e ricercatori che ogni giorno profondono le loro energie e la loro professionalità per salvare la vita di tanti pazienti, regalando una speranza di futuro a loro e alle loro famiglie. Inoltre, abbiamo avuto occasione di conoscere il Dottor Francesco Merli, Direttore della struttura complessa di Ematologia dell’IRCCS di Reggio Emilia e Presidente della Fondazione GRADE Onlus, alle cui cure in passato si era affidato il papà, nei confronti del quale nutro profonda stima e affetto”.
Udo Toniato, nel corso della sua attività artistica, ha sostenuto diversi enti e associazioni con l’intento di poter essere di aiuto attraverso la sua pittura; tra questi, il CRO, Centro di Riferimento Oncologico di Aviano – Pordenone, presso il quale è stata allestita un’esposizione personale del pittore.
I fondi derivanti dalla donazione andranno a sostenere il progetto “Ricerca o non Ricerca?” che si pone l’obiettivo di raccogliere 1,2 milioni di euro in 5 anni per sostenere due studi nazionali sui linfomi, coordinati dal professor Stefano Luminari, responsabile della Struttura Semplice di ricerca oncoematologica attivo nella Struttura Complessa di Ematologia del Santa Maria Nuova, e dal dottor Francesco Merli. Il primo si chiama “Foll19” e ha l’obiettivo di valutare se sia possibile ridurre la somministrazione di chemioterapia nei pazienti con linfoma follicolare che mostrano una risposta rapida ai trattamenti. Viene condotto su 650 pazienti trattati presso 50 centri italiani di Ematologia.
Il secondo progetto invece si chiama “Previd” e si propone di migliorare l’efficacia del trattamento immuno-chemioterapico nei pazienti anziani con linfoma a grandi cellule B con l’integrazione di vitamina D. Lo studio è condotto su circa 500 pazienti, anche in questo caso presso 50 centri italiani di ematologia.