«Sul caro bollette si è abbattuto un profluvio di parole cui, purtroppo, non corrisponde parimenti il fare. Vero il Governo ha stanziato fondi ad hoc, ma sono destinati alle imprese. E le famiglie? Zero euro e già questo indica una miopia politica ed economica stigmatizzabile di per sé.

Non passa giorno senza che i solerti parlamentari non scrivano tweet o post sull’argomento dove si limitano a generici ‘Bisogna fare’. Ricordo sommessamente che la stragrande maggioranza di loro è parte di una forza di governo.

Quindi? Bisogna agire, basta l’ormai consunto bla bla. Le famiglie hanno paura: non parlo di quelle già in difficoltà, ma di quelle che con questo aumento folle stanno vedendo ridursi il potere di acquisto dei loro stipendi e devono decidere se pagare l’affitto, fare la spesa o pagare le bollette.

Così non va: per la Uil Emilia Romagna questo è inconcepibile e soprattutto inaccettabile e potrebbe sollecitarci ad intraprendere azioni proprie del sindacato.

Un’ultima cosa: la Regione Emilia Romagna che fa? Mi chiedo: non esiste la possibilità di creare un fondo ad hoc regionale per aiutare le famiglie messe in ginocchio dal caro bollette? I Comuni: possono andare oltre il semplice spegnimento delle luci dei monumenti? Molto suggestivo, ma poco pratico per le famiglie».

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