Confesercenti Bologna piange la scomparsa di Paolo Pagani, gestore della storica Trattoria Da Vito, al numero 9 di via Mario Musolesi, nel cuore del popolare quartiere Cirenaica a due passi dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna.
Paolo Pagani aveva 73 anni, gli stessi della trattoria che aveva ereditato dal padre Vito, scelta per decenni dai maggiori cantautori italiani e bolognesi, a cominciare da Francesco Guccini, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Luca Carboni, Roberto Vecchioni, Roberto Benigni e tanti altri.
In occasione delle celebrazioni del 70.o anniversario di nascita dell’associazione, il 18 settembre 2018 Confesercenti Bologna aveva assegnato a Paolo Pagani un premio di riconoscimento per i 70 anni interrotti di attività della Trattoria da Vito. Sin dall’apertura dello storico locale, la Trattoria Da Vito era stata socia di Confesercenti. Consegnato dal musicista Jimmy Villotti e dal cantante Luca Carboni, il premio a Paolo Pagani venne accompagnato da 105 secondi di applausi. «La Trattoria Da Vito – raccontò Paolo Pagani – è stata fondata nel 1948. Proprio come la Confesercenti. E anch’io sono nato in quell’anno. Mio padre Vito abitava alla Cirenaica, dove è poi sorta ed è tuttora in attività la trattoria, in via Musolesi 9. Prima cuoca: Rosa Fenara, mia madre, che ben presto mollò il lavoro di sarta. All’inizio era una mescita di vini per artigiani, negozianti, tipografi e i tanti operai, muratori, scalpellini e birocciai che, frenetici, si davano da fare per ricostruire un quartiere interamente distrutto dai bombardamenti degli Alleati che sganciavano le bombe sulla vicina ferrovia. La seconda svolta arrivò all’inizio degli anni ’70, con l’apertura del quotidiano Il Foglio, fondato e diretto dal professor Pedrazzi. Ben presto la più fervida intellighenzia bolognese (Bedini, Francesconi, Insolera, Panebianco e lo stesso Pedrazzi) cominciarono a frequentare la Trattoria Da Vito. A stretto giro di tempo varcarono la soglia della trattoria i maggiori uomini di spettacolo dell’epoca: Dario Fo e Franca Rame, Giorgio Gaber, Lucio Dalla, Francesco Guccini, Luca Carboni e tanti altri. E poi tanti politici, anche nazionali, come Craxi, sindacalisti e cooperatori. Nel 1966, più di 50 anni fa, sono subentrato a mio padre nella gestione della trattoria, dopa aver fatto i miei bravi studi con i maggiori luminari dell’Alma Mater».
Due anni dopo, il 28 ottobre 2020, Paolo Pagani era sceso in piazza con un folto gruppo di soci Confesercenti che, ricevuto dal Prefetto, protestava contro i ritardi nella distribuzione dei ristori ai pubblici esercizi, penalizzati dal prolungamento delle quarantene a causa della pandemia da Covid 19. «In 72 anni di attività della trattoria – aveva rivelato Pagani – e dopo tre generazioni di lavoro, non mi aspettavo che mi dicessero che il nostro non è un lavoro indispensabile. Neanche durante la guerra succedeva una cosa simile, quando i miei nonni scappavano via sotto i bombardamenti perché il locale era vicino alla ferrovia. Con il primo giro di lockdown ci abbiamo rimesso una cifra e mi toccherà ridisegnare la mia vita».
«Nel porgere le condoglianze a tutta la famiglia di Paolo Pagani – affermano Massimo Zucchini e Loreno Rossi, rispettivamente Presidente e Direttore di Confesercenti Bologna – ricordiamo come Paolo ha rappresentato per decenni un punto di eccellenza sia per la cucina tradizionale bolognese, sia per la cultura sotto le Due Torri. Con il suo modo di fare e con il suo locale Paolo Pagani aveva saputo unire due elementi del Buon Vivere, tipici della cultura Petroniana».
Francesco Guccini (al centro), Lucio dalla (a sinistra) e Roberto Vecchioni a cena nella Trattoria Da Vito, gestita da Paolo Pagani, scomparso a 73 anni il 15 febbraio 2022