Martedì 1 marzo, ultimo giorno di festeggiamenti del Carnevale, Reggio si veste a festa per la gioia di bambini e bambine, che popoleranno le strade e piazze con i loro costumi e le loro mascherine.

L’appuntamento è in piazza Prampolini dalle 16 e a seguire in piazza Martiri del 7 luglio con una performance di artisti di strada promossa dall’Amministrazione comunale. Arriveranno infatti in città direttamente dal bosco, a bordo del loro “trasporbidone”, tre buffi “Folletti splendidori”, due sui trampoli e uno a terra, per incontrare i misteriosi Esseri urbani in un periodo alquanto bizzarro come il Carnevale. Lo faranno con i loro strani vestiti e con il loro incedere barcollante, tra allegre danze e simpatiche gag.

“Carnevale è gioia, allegria e costumi colorati. È una festa molto sentita dalle bambine e dai bambini, in particolare dopo gli ultimi due anni difficili, che hanno pesantemente limitato le loro occasioni di socialità – dice l’assessora al Centro storico Mariafrancesca Sidoli – Quest’anno, nel rispetto delle regole legate al contenimento della pandemia, si è scelto di portare un segno di festa fra le strade e le piazze del centro storico grazie alla spensieratezza degli artisti di strada”.

“I Folletti splendidori”, realizzato dal collettivo di artisti di strada PaZo Teatro, viene realizzato nella sua versione interamente itinerante con l’utilizzo di tre personaggi, due sui trampoli e uno a terra, che si muoveranno tra piazza Prampolini e piazza Martiri del 7 luglio, interagendo con bimbi e adulti con performance di circa 30 minuti dalle 16 alle 18 circa. PaZo Teatro è un collettivo di artisti di strada poliedrici, incontratisi grazie ad alcune collaborazioni comuni. Provengono da percorsi di formazione differenti ed eterogenei, spaziando dal teatro di prosa al teatro fisico, dalla danza all’acrobatica e al circo. PaZo richiama il Greco páthos, emozione, dalla più placida alla più irrazionale, con un evidente rimando sonoro al termine “pazzo”riferito proprio ad azioni ed emozioni intense ed esclusive, che vanno dal bizzarro allo sconcertante e all’assurdo. PaZo è anche l’acronimo delle tre dimensioni che caratterizzano la nostra ricerca, Parola, AZione e Osservazione, attingendo alle accezioni più ampie e al contempo concrete che esse possano comprendere.

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