Doveva stipulare l’assicurazione per l’auto del figlio e così una 43enne abitante a Casalgrande ha deciso di ricercare una polizza on-line. Navigando su internet si è imbattuta in un sito che gli ha fornito un preventivo vantaggioso, pertanto ha deciso di stipulare la polizza effettuando il pagamento mediante bonifico sull’IBAN fornitogli dall’assicuratore, ricevendo poi sull’applicativo WhatsApp la relativa documentazione attestante l’apparente regolare copertura assicurativa.
A meno di un mese dalla stipula della polizza, il figlio è stato fermato durante un controllo stradale da una pattuglia della polizia municipale che ha accertato come l’autovettura fosse sprovvista di copertura assicurativa e che la documentazione esibita era evidentemente irregolare. Ulteriori verifiche, oltre a dare alla donna conferma che la targa del veicolo non risultava assicurata, gli hanno consentito di apprendere che la documentazione che gli era stata trasmessa dalla pseudo agente era relativa a una compagnia non iscritta al relativo albo. Materializzato di essere rimasta vittima di una truffa, la donna dapprima si è rivolta ad un’altra compagnia effettuando la polizza e regolarizzando l’assicurazione sul suo veicolo per poi rivolgersi ai carabinieri di Casalgrande formalizzando la denuncia. I militari, al termine di una minuziosa attività d’indagine, hanno individuato il presunto truffatore in un 60enne napoletano e l’hanno pertanto denunciato all’Autorità Giudiziaria reggiana con l’accusa di truffa.
Un fenomeno quello delle vendite di polizze assicurative “fantasma” online in continua crescita, per questo i Carabinieri reggiani sensibilizzano i cittadini a riporre attenzione dalle offerte online ritenute vantaggiose. Difendersi da tali tipologie di truffe è possibile grazie all’IVASS (istituto di vigilanza sulle assicurazioni) sul cui sito internet ciascun cittadino può verificare se la compagnia assicurativa, e l’intermediario che si contatta, esista davvero.