“Vite umane, sofferenze, distruzione delle città, danni economici, sociali e ambientali: il prezzo di questa guerra sarà altissimo, nel breve, medio e lungo periodo. In primis ovviamente per l’Ucraina, ma anche la Russia e tutta l’Europa pagheranno i costi materiali e immateriali di questo assurdo conflitto. L’auspicio di tutti noi è che le armi cessino; la diplomazia, per quanto difficile possa apparire, deve ritrovare piena centralità e trovare una soluzione. Il mondo non si può permettere una terza guerra mondiale. Anche nell’ora più difficile, non dobbiamo rassegnarci alla guerra. Dobbiamo volere la pace e lavorare per essa, così come dobbiamo dare protezione a chi soffre”.

A due settimane dallo scoppio del conflitto in Ucraina causato dall’invasione russa, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, nel Consiglio comunale di giovedì 10 marzo, ha dedicato un’informazione specifica al tema, soprattutto per spiegare come si stanno muovendo la città e la regione.

“Modena – ha affermato il sindaco – ha detto chiaramente da che parte sta: quella del no alla guerra. La città è unita: istituzioni, politica e società civile. Abbiamo anche sottoscritto una dichiarazione congiunta di tutte le città della rete interculturali del Consiglio d’Europa e abbiamo aderito alla proposta del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani che vuole organizzare una Marcia Straordinaria per la Pace Perugia-Assisi”.

Muzzarelli ha sottolineato quindi il dovere di fare la propria parte per l’accoglienza di chi scappa dalla guerra: “Siamo una città accogliente e inclusiva. Dobbiamo lavorare per l’integrazione, sia nelle situazioni eccezionali come questa, che nella quotidianità”. Ha poi spiegato che per affrontare l’emergenza umanitaria è operativa la filiera istituzionale e politica: Europa, Governo, Regioni ed Enti Locali sono in campo, ciascuno con le proprie competenze. L’intero sistema di Protezione Civile è stato attivato. Sul territorio le Prefetture sono in contatto con gli Enti Locali e i presidente di Regione sono nominati commissari straordinari dell’emergenza; l’Emilia Romagna ha già attivato un conto corrente unico su cui convogliare le donazioni economiche. La Prefettura ha riunito in diverse occasioni i sindaci dei comuni modenesi e i settori più interessati dall’accoglienza, in primis i Servizi sociali. Come Comune di Modena si è svolta una riunione di coordinamento con tutte le associazioni e il Terzo settore per coordinare gli sforzi e sono attivi i contatti con la comunità ucraina a Modena. Comune, Caritas diocesana ed Emporio sociale Portobello hanno anche promosso una raccolta di beni di prima necessità presso l’emporio di via Divisione Acqui.

Sul fronte accoglienza, al 9 marzo in Questura e Commissariati modenesi risultano complessivamente registrati 578 arrivi di ucraini in fuga dalla guerra (286 adulti e 292 minori) mentre le presenze effettivamente domiciliate a Modena sono 322 (158 adulti e 164 minori) pari a 121 nuclei familiari. Oggi, 10 marzo, inizieranno i primi trasferimenti, concordati con la Prefettura, dalle sistemazioni di prima accoglienza alle strutture della rete Cas. Il sindaco ha sottolineato che Regione, Comuni capoluogo e Prefetture, hanno condiviso un indirizzo importante: puntare sull’accoglienza diffusa ed evitare sistemazioni impattanti come campi o tendopoli.

In attesa di disposizioni del Governo, il Comune di Modena ha predisposto una procedura per i cittadini ucraini che arrivano, un vademecum, concordato con la Prefettura articolato in tre punti: il Centro stranieri a cui rivolgersi per informazioni e orientamento, che provvede anche al collocamento in emergenza e ai bisogni di prima necessità; il Punto di accesso sanitario all’Hub di strada Minutara dove eseguire tampone e anamnesi vaccinale per il Covid e ricevere la tessera sanitaria con assegnazione di pediatra o medico; la registrazione in Questura entro 8 giorni dall’arrivo per comunicare la presenza sul territorio segnalando un indirizzo.

Rimarcando che la ricerca di alloggi da destinare ai gestori Cas è un tema importantissimo (15 quelli già messi a disposizione da Acer e CambiaMo) il sindaco ha quindi fatto un appello anche ai privati. Si può offrire la disponibilità di alloggi scrivendo a un indirizzo email (alloggi.ucraina@comune.modena.it) o contattando telefonicamente i Servizi sociali. Sono accettate disponibilità di almeno un anno, mentre quelle a breve periodo vanno comunicate alla Caritas diocesana.

Infine, sul versante dell’inserimento scolastico, particolarmente importante in considerazione del numero di arrivi di bambini e ragazzi: “Andare a scuola o all’asilo è la prima forma di normalità e speranza che si può offrire a chi scappa dalla guerra – ha osservato Muzzarelli – e l’elemento scuola caratterizzerà in maniera forte questa emergenza umanitaria”. Il Settore Servizi Educativi è al lavoro per aprire due sportelli dedicati all’accoglienza educativa e scolastica ma “è evidente – ha rilevato – come siano necessarie risorse economiche straordinarie che non sono oggi nelle disponibilità degli Enti locali. Per un corretto inserimento dei bambini ucraini nelle scuole è fondamentale, così come evidenziato dalla circolare del Miur, sostenerli con progetti specifici e inclusivi.  Da qui la necessità di attivare mediatori linguistici e culturali, oltre che psicologi”.

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