Rincari del carburante, materie prime che scarseggiano, costi che aumentano e al contempo minore disponibilità economica delle famiglie associata a gesti di paura, come la corsa all’accaparramento di alcuni beni di prima necessità: un mix micidiale che può portare a un vero e proprio disastro economico. La parola corretta è stagflazione: prezzi in salita e consumi in rapida discesa.

“Il conflitto in Ucraina – dice il Presidente di Confesercenti Modena Mauro Rossi – è in primo luogo una tragedia umanitaria, che si sta trasformando sempre più in una catastrofe economica, con un forte impatto anche sulla nostra provincia. Dopo due anni terribili a causa della pandemia, dove a soffrire, in particolare, sono state le imprese di commercio, turismo e ristorazione, le aziende si trovano a fronteggiare costi alle stelle, carenza di liquidità e, in taluni casi, difficoltà negli approvvigionamenti. Dobbiamo fare tutto il possibile per contenere la tensione dell’inflazione, che quest’anno rischia di toccare l’8% a causa dei picchi raggiunti dai prezzi di gas e altre materie prime come carbone e petrolio, con ricadute inevitabili su crescita e consumi: il rischio è che la tensione sociale continui ad aumentare, con conseguenze imprevedibili. Confesercenti Nazionale ha già proposto un patto sociale tra governo, imprese, sindacati e banche per contenere la corsa dei prezzi”.

I numeri relativi al caro bollette parlano chiaro: un ufficio di piccole dimensioni è passato da 368 euro pagati a febbraio 2021 a 612 euro a febbraio 2022. Un bar che a gennaio 2021 pagava 1.063 euro di energia, ora deve pagare 3.257. Un ristorante che nel settembre del 2021 pagava 2.730 ora a gennaio (2022) deve far fronte a un costo di 4.713 euro.

“Occorrono nuovi e più incisivi interventi per contenere i costi energetici per famiglie e imprese, a partire da misure per calmierare il costo della materia prima e dalla riduzione temporanea di accise ed Iva su gas e carburanti. Inoltre è decisivo che il governo proroghi le moratorie fiscali e creditizie, altrimenti altre migliaia di imprese non reggeranno” conclude Rossi.

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