C’erano volute diverse ore di lavoro per completare le operazioni di spegnimento del vasto rogo divampato poco dopo le 20.00 del 2 febbraio scorso alla Pietra di Bismantova. Le fiamme hanno bruciato una superficie di circa 8mila metri quadri costituita da vegetazione, erbacea, rovi, arbusti e alberi di cerro.

Della vicenda si sono occupati i carabinieri forestali di Castelnovo Monti e quelli del Parco di stanza a Ligonchio che hanno condotto le indagini coordinati dalla Procura reggiana. I militari a seguito del sopralluogo eseguito dopo lo spegnimento delle fiamme, e grazie all’ausilio delle telecamere di Reggio Emilia meteo/Parco Appennino, sono riusciti a individuare il presunto punto di innesco del rogo rinvenendo, poco lontano, un cellulare parzialmente bruciato ma acceso e funzionante. Sul proprietario del telefono convergevano le indagini, consentendo di acquisire a suo carico elementi di responsabilità quale presunto autore dell’incendio.

Un incendio, stando alle indagini dei carabinieri forestali, originato da una condotta colposa conseguente a una negligenza quale l’abbandono di sigarette o altri oggetti che hanno preriscaldato e successivamente infiammato il sottobosco innescando l’incendio. L’uomo, un 34enne residente nel reggiano, è stato quindi denunciato con l’ipotesi di reato di incendio boschivo colposo.

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