Reggio Emilia ha ottenuto un nuovo importante riconoscimento dal Consiglio d’Europa: l’Amministrazione comunale è stata inserita infatti nel Comitato di esperti sull’integrazione interculturale dei migranti.
L’inserimento nel Comitato di esperti è avvenuta per il secondo mandato e Reggio Emilia è stata selezionata tra diverse realtà, dopo aver partecipato e contribuito a vari documenti strategici poi approvati dallo stesso Consiglio d’Europa: la Raccomandazione agli Stati membri sull’integrazione interculturale; il Modello Quadro per una strategia di integrazione interculturale a livello nazionale, il Progetto di Raccomandazione sulle politiche multilivello e la Governance per l’integrazione interculturale che è stato adottato dal Comitato dei Ministri nelle scorse settimane. Il nuovo mandato durerà fino al 2025.
Del gruppo di lavoro fanno parte dieci Paesi: Belgio, Finlandia, Francia, Italia, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Norvegia, Portogallo, Spagna, Regno Unito. Inoltre, una regione, la Catalunya (Spagna), e otto città: Bergen (Norvegia), Bilbao (Spagna), Bradford (Regno Unito), Bursa-Osmangazi (Turchia), Fuenlabrada (Spagna), Lewisham-London (Regno Unito), Lublino (Polonia) e appunto Reggio Emilia (Italia).
Nella selezione delle diverse candidature, Reggio Emilia è emersa, si legge nelle motivazioni, quale “città italiana di medie dimensioni, conosciuta in tutto il mondo per la sua pedagogia ‘Reggio Emilia Approccio all’Educazione’ e per il sistema di cooperazione sociale. I cittadini non nazionali rappresentano circa il 17% della popolazione locale totale, una delle più alte d’Italia”.
Diverse scelte politiche e strategiche sono state decisive nella scelta del Consiglio d’Europa. Fra queste il fatto che Reggio Emilia sia entrata a far parte della Rete delle Città Interculturali nel 2011.
Inoltre, la “diversità”, che è fortemente radicata nei valori della comunità e nelle politiche locali. Il Comune – si nota – ha un dipartimento dedicato che lavora a stretto contatto con la Fondazione interculturale Mondinsieme, che a sua volta collabora con le comunità di origine straniera. È anche la prima città italiana ad aver riconosciuto il cosiddetto ‘Diversity Advantage’, basato sul modello del Consiglio d’Europa: “Questa è la base per le politiche interculturali di successo promosse a livello trasversale”.
Ancora: è stato sottoscritto ‘DiTutti’, Manifesto della città interculturale, che è dotata inoltre di un Piano d’azione integrato comunale in materia di educazione e cittadinanza, diversity management, diaspora e relazioni internazionali, promozione della pluralità religiosa, partecipazione interculturale. L’approccio positivo alla gestione della diversità della città è anche strettamente connesso con l’azione di altri dipartimenti del Comune che sono impegnati ad esempio su Pari opportunità, Città senza barriere, LGBTQi, Sinti e Rom. Il Comune approva annualmente il Documento unico di programmazione (Dup), contenente tutte le politiche strategiche, i risultati attesi e gli indicatori collegati all’inclusione. Infine, Reggio Emilia partecipa e contribuisce a numerosi gruppi di lavoro regionali e nazionali sulle politiche di integrazione e – più in generale – di inclusione dei migranti.
A partecipare al Tavolo di lavoro tecnico internazionale per l’Amministrazione comunale sarà Luca Colombo, dipendente del Comune di Reggio Emilia dal 2016, con laurea magistrale in Pedagogia e un master professionale in Competenza e gestione interculturale. Ha lavorato per più di dieci anni come educatore e coordinatore nei servizi educativi per bambini, ragazzi e giovani-adulti, sia nelle scuole che in contesti non scolastici, in particolare sulla prevenzione del disagio attraverso un approccio sociale e relazionale.
Quando è entrato a far parte del Comune, Colombo è stato incaricato del sistema locale di accoglienza e integrazione dei minori stranieri non accompagnati, richiedenti asilo e rifugiati. È stato anche impegnato nella pianificazione e nel monitoraggio di un progetto di insegnamento delle lingue per adolescenti stranieri appena arrivati. Dal 2021 è assegnato alle politiche assistenziali e interculturali, concentrandosi principalmente su progetti e servizi volti a combattere la povertà educativa tra i minori e giovani-adulti e a promuovere la coesione sociale. Collabora con altri settori dell’Amministrazione comunale e del Centro interculturale cittadino sulla discriminazione antirazzista e sul rispetto delle diversità.