Prende il via il prossimo 27 aprile il percorso di formazione “Detenzione e persone trans”, promosso dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con gli Istituti penitenziari di Reggio Emilia Cccr, l’Associazione Mit- Movimento identità trans e la supervisione della psicologa e psicoterapeuta Margherita Graglia, per predisporre e offrire strumenti conoscitivi e metodologici di sostegno nella gestione delle persone trans che si trovano nella Sezione Orione degli Istituti penitenziari di Reggio Emilia.

In programma tre incontri di formazione dedicati agli operatori penitenziari, cui si aggiunge – mercoledì 20 aprile – un’anteprima pubblica aperta a tutta la cittadinanza con la proiezione di alcuni cortometraggi del Festival Divergenti, rassegna internazionale di cinema trans.

 

HANNO DETTO – Il progetto di formazione è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’assessora alle Pari opportunità Annalisa Rabitti; la direttrice degli Istituti di pena – Casa circondariale e di reclusione di Reggio Emilia Lucia Monastero; Margherita Graglia, coordinatrice del Tavolo interistituzionale per il contrasto all’omotransnegatività e per l’inclusione delle persone Lgbt del Comune di Reggio Emilia, e Anna D’Amaro, operatrice sociale dell’Associazione Mit – Movimento identità trans.

“Questo percorso di formazione – ha detto l’assessora Annalisa Rabitti – rappresenta un’azione innovativa pensata per l’accoglienza delle persone trans in carcere, per riuscire a comprendere al meglio i loro bisogni e necessità ed essere in grado di promuovere una maggiore inclusione sociale. Si tratta dell’esito di un lungo e prezioso lavoro di rete condotto dal Tavolo interistituzionale per il contrasto all’omotransnegatività e per l’inclusione delle persone Lgbt, che in questi anni ci ha permesso di mettere in campo una serie di azioni importanti e concertate per contrastare le discriminazioni nella quotidianità e nei diversi contesti in cui essa si articola”.

 

IL CORSO DI FORMAZIONE – Il progetto si inserisce nell’ambito delle azioni del Tavolo interistituzionale per il contrasto all’omotransnegatività e per l’inclusione delle persone Lgbt del Comune di Reggio Emilia, nel corso del quale è emersa l’importanza della formazione dedicata ai bisogni specifici delle istituzioni coinvolte, e in particolare – in questo caso – della peculiarità connessa alla detenzione delle persone trans.

La complessità della gestione di tale condizione nel contesto penitenziario richiede infatti interventi qualificati e mirati, e il corso ha l’obiettivo di dotare gli operatori degli strumenti conoscitivi e applicativi specifici, al fine di comprendere il fenomeno e di attuare interventi idonei, appropriati ai casi concreti e alle criticità emergenti. In una prospettiva di rete, la formazione intende rivolgersi a tutte le figure professionali – area sicurezza, trattamentale, giuridico-pedagogica, sanitaria, servizi comunali e privato sociale – che interagiscono con le detenute trans a partire dal primo ingresso, ma anche durante la permanenza e la fase di dimissione.

La finalità è quella di sviluppare la consapevolezza sulla rilevanza del lavoro congiunto e di offrire competenze per attivare e sostenere le risorse di rete locali connettendole con quelle nazionali. Per questo gli interventi formativi saranno condotti da specialisti e specialiste del settore, nonché da operatrici e operatori delle varie aree che, durante tutta la formazione, saranno coordinati dalla dottoressa Graglia – coordinatrice del Tavolo interistituzionale – allo scopo di sostenere e raccordare i processi attivati.

Al termine del processo formativo sarà redatto un vademecum che, a fronte degli aspetti emersi durante il percorso, conterrà le principali informazioni sulla detenzione delle persone trans, sulle buone pratiche da mettere in campo e sulle risorse di rete locale e nazionale. Il vademecum sarà presentato all’interno dell’Istituto penitenziario a una platea più ampia di polizia penitenziaria e in un successivo evento pubblico, aperto ad altre istituzioni e alla cittadinanza.

La formazione in partenza il 27 aprile è suddivisa in 3 moduli formativi da 4 ore ciascuno a cadenza settimanale: a seguire sono previsti due incontri di follow-up da 2 ore a cadenza mensile per raccogliere i bisogni emersi, suggestioni e rilanci del percorso.

I primi tre moduli sono previsti mercoledì 27 aprile, il 4 e l’11 maggio, dalle ore 9 alle 13 al Caffè letterario Binario49 di via Turri 49, in collaborazione con l’Associazione Casa d’Altri. Nelle mattine di formazione interverranno Margherita Graglia per l’area psico-sociale e per il coordinamento d’aula; Fabio Gianfilippi, magistrato di sorveglianza di Spoleto, componente del Tribunale di sorveglianza di Perugia, già componente della Commissione di riforma dell’ordinamento penitenziario nel suo complesso, per la parte normativa; operatrici dei servizi comunali e del privato sociale che operano sul territorio e a livello nazionale l’associazione Mit, l’associazione Ora d’Aria, la Casa circondariale “Lorusso e Cotugno” di Torino, la Casa di reclusione Roma-Rebibbia.

 

L’ANTEPRIMA – Sempre a Binario49, mercoledì 20 aprile alle ore 20.30, si svolgerà l’Anteprima rivolta alla cittadinanza con la proiezione di alcuni cortometraggi del Festival Divergenti – il primo e unico festival cinematografico in Italia a tematica specificamente trans ideato e realizzato dall’Associazione Mit, i cui esponenti saranno presenti per condurre la serata. Il festival seleziona e promuove il meglio della cinematografia internazionale dedicata all’immaginario trans, con l’obiettivo di offrire una visuale completa dell’identità trans in continuo mutamento, superare gli stereotipi negativi, i pregiudizi e le paure. Grazie alla volontà dell’Associazione Mit, per la prima volta verrà realizzata una proiezione anche all’interno dell’Istituto penitenziario reggiano per offrire un momento di riflessione e dibattito alle detenute trans e creare un legame tra il mondo dentro e il mondo fuori che possa favorire una maggiore inclusione e accoglienza.

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