È stato firmato stamani nella Sala del Tricolore il Protocollo d’intesa per la Costituzione del Tavolo interistituzionale Reggio Emilia Città senza barriere. Alle sigle dei promotori istituzionali, Comune di Reggio Emilia e le Farmacie comunali riunite (Fcr), si affiancano quelle di 60 soggetti tra altri enti e istituzioni, cooperative sociali e associazioni del Terzo settore, della cultura e dello sport. Sono i collaboratori di un progetto che ha segnato gli ultimi otto anni della storia dell’innovazione sociale e culturale di Reggio Emilia, in tema di pari di opportunità, inclusione e affermazione del valore della persona e della sua dignità universale.

Da progetto di mandato, che l’Amministrazione comunale ha attuato con Fcr, ‘Reggio Emilia Città senza barriere’ diventa quindi un organismo istituzionalizzato permanente, in grado di elaborare, con una prospettiva che va oltre il mandato amministrativo, proposte trasversali alla stessa Amministrazione attuale, al fine di costruire, con un ancor più ampio respiro, politiche innovative a favore delle persone più fragili.

Il Protocollo istituzionalizza il lavoro di rete fatto a partire dal 2015 per contribuire al superamento delle barriere architettoniche e mentali, realizzando un nuovo modo di pensare la città ‘per’ e ‘con’ la fragilità e la disabilità. L’obiettivo è costruire, dal punto di vista metodologico e pratico, un nuovo modo di progettare, mettendo al centro tutta quella parte di vita che c’è oltre la cura e l’assistenza della persona: le passioni, gli interessi, le emozioni, le autonomie, il lavoro, il diritto a svolgere ruoli di cittadinanza attiva.

 

HANNO DETTO – “Reggio Emilia città senza barriere rappresenta una valanga buona, partita in sordina da nove tavoli tematici per poi allargarsi a tutta la città, includendo una fitta rete di associazioni, enti, istituzioni, soggetti privati – ha detto l’assessora alla Città senza barriere Annalisa Rabitti – Il lavoro fatto in questi anni è stato molto prezioso e ha permesso di allargare il raggio di azione del progetto ai più disparati ambiti della vita quotidiana, riuscendo a creare una comunità di educatori alla fragilità. In questi anni Reggio Emilia città senza barriere è stato prima di tutto un progetto culturale pensato per disturbare le nostre certezze e ricordarci che la fragilità è qualcosa che riguarda tutti noi: il risultato è stata una notevole mole di progetti, da cui oggi prende il via un nuovo inizio e da cui rilanciamo con ancora maggiore convinzione questo progetto, per rendere Reggio Emilia una città sempre più di tutte le persone”.

“Il protocollo siglato oggi – ha sottolineato l’assessore al Welfare Daniele Marchi – è un’assunzione di responsabilità di tutta la città, lo dimostra la numerosa e variegata partecipazione del mondo dell’associazionismo che ha partecipato alla discussione. Si tratta di un approccio importante: certifica che non è solo il Comune a portare avanti le politiche a favore delle persone svantaggiante, ma un’intera città. La pandemia e le attuali notizie sulla guerra ci impongono una riflessione e una presa di coscenza: i servizi devono convergere su prossimità e comunità, queste due dimensioni, di vicinanza e coesione, sono alla base di un welfare innovativo e sostenibile, oltre che ancor più efficace. Dove il cittadino riesce a trovare i servizi in una dimensione di vicinanza, non solo territoriale, si manifesta benessere nella persona e nella comunità. In questo momento, di riassetto generale del Paese, dobbiamo essere pronti a cogliere questa opportunità e percorrere tale direzione”.

I SOTTOSCRITTORI – A sottoscrivere il Protocollo, insieme al Comune di Reggio Emilia, sono soggetti che danno a pieno l’idea della contaminazione virtuosa e della trasversalità dell’esperienza di Reggio Emilia Città senza barriere. Sono: Azienda consorziale trasporti (Act), Agenzia locale per la Mobilità e il Trasporto pubblico locale srl, Associazione italiana Sclerosi multipla (Aism) – Sezione di Reggio Emilia, Associazione nazionale Mutilati  e invalidi civile (Animic), Associazione Cobalto – Autismo Autonomia Adulti Odv Reggio Emilia, Associazione Sostegno e Zucchero, Associazione di volontariato Aut Aut Odv,  Associazione Sentiero facile,  Associazione Valore aggiunto, Ausl Reggio Emilia, Camera di Commercio di Reggio Emilia, Centro interculturale Mondinsieme, Centro europeo di Ricerca e promozione dell’accessibilità (Cerpa), Centro ricerche produzioni animali (Crpa), Centro sportivo italiano (Csi), Centro servizi per il volontariato (Csv Emilia), Cgil – Camera del Lavoro territoriale di Re, Cisl Reggio Emilia, Cna Reggio Emilia, Collegio geometri e geometri laureati di Reggio Emilia, Comitato italiano paralimpico (Cip), Confcommercio Imprese per l’Italia Reggio Emilia, Conf-cooperative Reggio Emilia, Conferesercenti Reggio Emilia,  Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) – sezione di Reggio Emilia,  Consorzio cooperative sociali Quarantacinque, Consorzio Oscar Romero, SpA, Gast Onlus, Farmacie comunali riunite (Fcr), Fondazione Durante e Dopo di Noi di Reggio Emilia Onlus, Fondazione nazionale della Danza – Aterballetto,  Fondazione per lo Sport del Comune di Reggio Emilia, Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Reggio Children srl, Il Giardino di Baobab aps Reggio Emilia,  Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia di Reggio Emilia, Istituto superiore di Studi musicali Achille Peri- Claudio Merulo, Istoreco – Istituto storico  della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia, Istituto “Giuseppe Garibaldi” per i Ciechi, Legacoop EmiliaOvest, Ordine Architetti di Reggio Emilia, Fondazione Palazzo Magnani, Reggiane Parco Innovazione, Fondazione Reggio Children, Stu Reggiane spa, Società emiliana Trasporti autofiloviari (Seta), Trasporti integrati e logistica srl (Til), Ufficio Scolastico territoriale di Reggio Emilia, Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Unione italiana Sport per tutti (Uisp), Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Università 21 onlus, Unione italiana Lotta alla Distrofia muscolare (Uilmd).

GLI OBIETTIVI – Con la costituzione del Tavolo si punta a consolidare e promuovere la rete dei soggetti firmatari condividendo un Piano di azioni integrate e sinergiche in grado di formulare un nuovo approccio alla fragilità, pianificando un comune impegno sul piano politico e culturale attraverso interventi di sensibilizzazione e azioni di tipo operativo nelle istituzioni, nei sistemi della cultura e dei servizi, nello sport, nella scuola, nel lavoro e in qualsiasi ambito di vita.

L’obiettivo è costruire nuovi modi di progettare per e con la disabilità, mettendo al centro tutta quella parte di vita che abita gli individui oltre la cura e l’assistenza – passioni, interessi, emozioni, anima – favorendo i processi di autodeterminazione delle persone e la loro autonomia e inclusione, promuovendo interventi per rendere la città a misura di tutte e di tutti e attivando politiche attive di sostegno alle persone ed alle loro famiglie.

In altre parole, continuando a lavorare in modo ancora più efficace per un cambio di paradigma culturale a favore del pieno diritto all’autodeterminazione delle persone con disabilità, sperimentando contesti e situazioni innovative, mantenendo una costante sollecitazione al coinvolgimento di tutti gli attori interessati.

Sottoscrivendo il Protocollo, il Comune di Reggio Emilia si impegna a promuovere il coordinamento della politica sulla disabilità attivando l’integrazione con le altre politiche (in particolare educazione, ambiente, mobilità, cultura) in relazione ai temi e alle linee di azione individuate dal Tavolo, nonché di dare attuazione a iniziative anche sperimentali in ogni possibile campo di intervento, consentendo una visione di insieme sulle politiche che favoriscono la realizzazione di una città senza barriere e includente.

Infine, tra gli obiettivi individuati dal Protocollo vi è quello di promuovere attività di formazione e iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza.

 

IL PERCORSO DI REGGIO EMILIA CITTÀ SENZA BARRIERE – Lo sviluppo del progetto Reggio Emilia Città senza barriere comprende interventi nel campo del superamento delle barriere architettoniche e mentali/culturali, della sensibilizzazione ai diritti delle persone con disabilità, del rapporto tra cultura e fragilità, della innovazione dei servizi.

·         Persone, imprese e associazioni. Sin dal suo inizio, con la convocazione di nove Tavoli tematici sui diversi ambiti di vita delle persone con disabilità, è stato un progetto collettivo che ha visto la partecipazione di cittadini, enti, imprese. In questi ultimi otto anni sono state coinvolte non meno di 2.500 persone, che hanno partecipato alla progettazione e alla realizzazione delle molteplici attività, non meno di 200 tra associazioni e imprese sociali, enti e istituzioni culturali, associazioni d’impresa e istituzioni pubbliche, imprese artigianali, commerciali e industriali.

·         Progetti fatti, barriere cadute. Sono stati promossi ad oggi 14 interventi progettuali per migliorare la qualità degli spazi pubblici di Reggio Emilia, 4 luoghi dedicati alle persone con disabilità sono stati riqualificati rendendoli più belli ed accoglienti oltre che accessibili, 100 negozi di Reggio Emilia hanno aderito alle edizioni del progetto ‘Non sono perfetto, ma sono accogliente’ per rendere accessibili a tutti gli esercizi commerciali.

In connessione con il sistema dei servizi sociali, è stato sostenuto un percorso di qualificazione professionale per 30 Orientatori rivolto a persone fragili, è stata promossa e valorizzata la competenza per esperienza di 45 Esperti, sono state sostenute numerose sperimentazioni sul territorio, quali Art Factory e i Raccontastorie, sino alla riorganizzazione dell’ambito socio-occupazionale nel servizio ‘Strade’, che coinvolge 600 persone con disabilità.

Sono circa 500 tra adulti e minorenni con disabilità, le persone che hanno partecipato ad attività inclusive o specificamente dedicate loro nell’ambito dello sport; oltre 1.000 tra operatori, familiari e diretti interessati hanno invece partecipato a iniziative di approfondimento sui temi della sessualità e affettività.

Circa 800 operatori sociali, educatori, insegnanti, architetti, operatori turistici, autisti del trasporto pubblico e tecnici del Comune sono stati coinvolti in percorsi di formazione specifici nei rispettivi ambiti.

·         Un Registro per la vita. Nell’ambito della sensibilizzazione sui diritti delle persone con disabilità, il Comune di Reggio Emilia – prima esperienza in Italia su questo tema cruciale per la vita di persone e famiglie – ha istituito il Registro dei progetti esistenziali di vita presso l’Ufficio di stato civile, dove sono raccolti volontà, desideri, aspirazioni fondamentali di vita, affinità e propensioni, bisogni della persona disabile affinché questi siano rispettati nel momento in cui potesse mancare il sostegno familiare e nel tempo di vita in cui tale sostegno non fosse più presente. Ad oggi sono una decina le prime persone con disabilità che hanno iniziato il percorso per redigere il proprio Progetto esistenziale di vita.

·         Una notte di luce. Da sei anni a questa parte, inoltre, l’Amministrazione comunale e Fcr promuovono – in prossimità con la Giornata internazionale delle persone con disabilità – ‘Notte di luce’, iniziativa per il superamento delle barriere architettoniche e culturali riguardo alla disabilità. Un appuntamento molto partecipato che spegne le luci della città per accendere quelle sulla disabilità, che in questi anni ha visto la partecipazione di circa 18.000 persone e coinvolto il mondo delle scuole, enti e associazioni.

Sono stati circa 8.000 le bambine e i bambini che hanno inoltre partecipato alle quattro edizioni di ‘Aspettando Notte di luce’, il progetto di educazione alla differenza che coinvolge le scuole primarie del territorio. E 5.000 persone seguono il profilo facebook del progetto.

·         La cultura fa la sua parte. Nel campo della relazione tra fragilità e cultura è consolidata la proficua collaborazione con le principali Istituzioni culturali cittadine – Musei Civici, Fondazione nazionale della Danza, Fondazione Palazzo Magnani, Fondazione I Teatri, Istituto superiore di Studi musicali Peri-Merulo, Cinema Rosebud – che consente di coinvolgere direttamente le persone con disabilità e le persone fragili come fruitori di mostre ed eventi, di percorsi culturali e quali protagonisti di spettacoli, valorizzando le specifiche competenze di professionisti con disabilità.

A queste collaborazioni si affianca una co-progettazione stabile con la Fondazione Palazzi Magnani per la definizione di un metodo di lavoro congiunto tra operatori del mondo dell’arte e del sociale, utilizzando l’arte come strumento educativo e di benessere per tutte le persone, anche le più fragili.

 

 

 

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