Indagine della Squadra Mobile della Questura di Bologna, coordinata dalla Procura della Repubblica nella persona del Sostituto Procuratore dott. Stefano Dambruoso, hanno permesso di scoprire come tredici ragazze del sud America fossero state reclutate, fatte arrivare in Italia con la falsa promessa di una sistemazione lavorativa e poi sfruttate in zona Bolognina: indiziato un intero nucleo familiare. Eseguite quattro misure cautelari mentre un immobile, adibito a vera e propria casa di prostituzione, è stato sequestrato in zona Bolognina per la successiva confisca.
Agli arresti domiciliari sono finiti marito e moglie, lui bolognese di 42 anni e lei venezuelana 50enne, mentre per i due figli della donna, un ragazzo di 25 e una ragazza di 20 anni, un divieto di dimora. Tutti sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Dall’illecita attività, avviata almeno dal 2018, gli indagati avrebbero ricavato un guadagno pari a più di mezzo milione di euro. Una ventina le ragazze fra i 20 e i 30 anni reclutate e fatte prostituire.