Dopo i quasi 30 milioni di fondi Pnrr per l’edilizia scolastica, oltre 13 milioni di finanziamenti arrivano nella nostra provincia grazie alla Missione 5c2, incentrata su servizi sociali, disabilità e marginalità sociale. Il decreto del ministro del Lavoro e delle politiche ha infatti dichiarato ammissibili alle sette linee di finanziamento ben 21 progetti presentati da Ambiti sociali territoriali (Ats) reggiani, per un importo complessivo di 13 milioni e 206.000 euro.

“E’ davvero un ottimo risultato che premia il grande lavoro svolto nelle scorse settimane come Provincia, in particolare attraverso la Conferenza territoriale sociale e sanitaria ed il suo Ufficio di presidenza, per concertare le candidature in base alle esigenze di tutto il territorio, ragionando sugli interventi in maniera collaborativa e non competitiva così da attirare più risorse possibili sulla nostra provincia – sottolinea il presidente di Provincia e Ctss, Giorgio Zanni  – Ognuno, insomma, non correva da solo, ma secondo una logica territoriale che vedeva come principali protagonisti gli ambiti sociali territoriali, ognuno dei quali si è candidato in sinergia con le scelte del resto del territorio, senza competere con il rischio di rubarsi  vicendevolmente le risorse”.

Il lavoro coordinato da Ctss e Provincia è partito da una analisi tecnica dei fondi potenzialmente a disposizione per la nostra regione e per la nostra provincia, per capire il numero ottimale di progetti da candidare e far sì che aumentasse la probabilità di scala provinciale di portarli a casa. “Abbiamo deciso di evitare che tutti si candidassero a tutto, coordinando dove necessario i progetti tra più Ats, con interventi che potessero dare risposta a tutto il territorio, e concorrendo con tutti là dove era possibile”, aggiunge il presidente Zanni.

E i risultati si sono visti, se si considera che anche per questa tranche di fondi Pnnr la provincia di Reggio l’ha fatta da padrone, vedendosi finanziare ben 21 progetti sui 153 ammessi in tutta l’Emilia-Romagna. “E’ stato un lavoro faticoso, ma che ha dato ottimi risultati, grazie anche al prezioso contributo dei sindaci nonché di sindacati e terzo settore, che abbiamo sempre cercato di coinvolgere durante la pandemia così come in questa fase di candidature al Pnrr”, aggiunge il presidente Zanni ringraziando inoltre “i tecnici, i responsabili di tutte le Ats e degli Uffici di piano territoriali che, coordinati da Luca Benecchi, hanno svolto un lavoro encomiabile di cucitura all’interno di questa logica di squadra costruita con il coordinamento politico della Ctss”. “Un coordinamento, svolto proprio attraverso la presidenza della Conferenza, che ha confermato una volta di più l’importante ruolo che le Province sono tuttora chiamate a svolgere e la necessità che a questi enti siano assicurati mezzi e strumenti per poter continuare ad operare nell’interesse della comunità”, conclude il presidente Zanni.

 

Il dettaglio dei finanziamenti

I contributi più significativi sono arrivati dalla linea di sub-investimento 1.2, destinata a percorsi di autonomia delle persone con disabilità, rispetto alla quale si è deciso di presentare progetti praticamente per tutti gli ambiti territoriali. Ben 8 (su 52 in tutta la regione) sono così state la candidature reggiane ammesse, ognuna per un importo di 715.000 euro e, dunque, un totale di 5 milioni e 720mila euro. Gli enti capofila sono l’Unione Pianura reggiana (2 progetti), il Comune di Reggio (2), e le Unioni Tresinaro Secchia, Bassa reggiana, Val d’Enza e Appennino reggiano. Appartamenti ed esperienze di co-housing che consentano alle persone con disabilità di vivere in autonomia i principali interventi previsti.

Dalla linea 1.1.2 sono arrivati altri 2 milioni e 460.000 euro per l’autonomia degli anziani non autosufficienti. Uno solo (su 9 in regione) il progetto approvato, con capofila il Comune di Reggio (che gestirà l’intervento principale, per circa 1,5 milioni), ma appartamenti previsti anche nelle Unioni di Pianura (Campagnola e San Martino in Rio), Tresinaro Secchia (Rubiera) e Appennino (Toano).

Tre progetti (su 20 in regione) – ognuno da 710.000 euro per un totale di 2 milioni e 130.000 euro – saranno invece finanziati attraverso la linea 1.3.1 per promuovere forme di residenzialità sulla base del cosiddetto “housing first” (la casa prima di tutto). Gli enti capofila sono, in questo caso, l’Unione Tresinaro Secchia (anche per la Val d’Enza), la Bassa reggiana (anche per la Pianura) e il Comune di Reggio. Dalla linea 1.3.2 arrivano invece 1 milione e 90.000 euro al progetto con capofila il Comune di Reggio per la realizzazione di centri servizi per il contrasto alla povertà diffusi nel territorio. Destinatari di queste due linee, persone senza dimora o in situazione di povertà estrema.

Completano il quadro altri tre canali di finanziamenti previsto sotto la Linea 1: 846.000 euro per il sostegno alle capacità genitoriali e la prevenzione della vulnerabilità di famiglie e bambini (4 progetti da 211.500 euro l’uno con capofila il Comune di Reggio, l’Unione Bassa reggiana anche per la Pianura, Tresinaro Secchia e Val d’Enza); 630.000 euro per il rafforzamento dei servizi sociali e la prevenzione del fenomeno del burn out (stress da lavoro) tra gli operatori sociali (3 progetti da 210.000 euro con capofila l’Unione Pianura reggiana anche per la Bassa, il Comune di Reggio e l’Unione Val d’Enza anche per Tresinaro Secchia e Appennino); 330.000 euro al Comune di Reggio per rafforzare i servizi sociali domiciliari al fine di garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire l’ospedalizzazione.

“Come si può vedere la Missione 5 del Pnnr, insieme alla 6 riservata invece alle strutture socio-sanitarie di cui ancora non si conosce l’esito, finanzia progetti che ci aiuteranno a sostenere ed accompagnare ancora di più vecchie e nuove fragilità, a costruire quel sistema di prossimità che ci permetterà di migliorare l’assistenza e i servizi a favore della popolazione più debole: adulti, anziani, disabilità , fragilità fisiche e mentali, residenzialità protette”, commenta il presidente della Provincia e della Ctss, Giorgio Zanni.

Dopo il decreto di ieri, per giugno è prevista la firma delle varie convenzioni fra Ministero e Ats, mentre gli interventi dovranno essere attuati entro il 2026.

 

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