Trecento caschetti da bici, per altrettanti bambini, per farli pedalare in sicurezza. Sono stati consegnati dall’Osservatorio per l’Educazione alla Sicurezza stradale della Regione alle scuole di Valsamoggia (Bo). Questa mattina è avvenuta, tra le ultime tappe del progetto, la consegna alle quinte elementari della scuola “Bambini di Sarajevo” di Crespellano, in un evento realizzato dal Comune di Valsamoggia, dell’area metropolitana di Bologna.
L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito della campagna pluriennale regionale di sensibilizzazione “Col casco non ci casco”, che ha l’obiettivo educare all’uso del casco in bicicletta per tutelare i ciclisti, gli utenti più deboli della strada, partendo proprio dai più piccoli e proteggerli così dal rischio di danni gravi in caso di incidente. La campagna, avviata nel 2016, ha visto finora la distribuzione gratuita, a scopo educativo, di migliaia di caschetti.
“È fondamentale acquisire fin da bambini la consapevolezza dei pericoli che si corrono sulla strada e quindi dei comportamenti virtuosi da tenere per la propria sicurezza- afferma l’assessore Corsini-, tanto più in un contesto regionale che promuove l’uso delle due ruote come soluzione di mobilità alternativa nelle città, anche tra i più giovani, per diminuire l’inquinamento causato da auto e moto.
Partire dai bambini è quindi strategico per il futuro- ha concluso- affinché siano loro stessi comunicatori e promotori di abitudini più sane e sicure, da estendere a tutti”.
Presenti alla consegna, il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno, il presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione Emilia-Romagna, Mauro Sorbi, e i rappresentanti della Polizia locale, che da sempre collabora attivamente al progetto.
“Crediamo molto in questo progetto non solo perché consente di avere sulle strade ragazzini consapevoli ma anche perché investe sui cittadini di domani- aggiunge il sindaco Ruscigno-. Negli anni l’iniziativa si è consolidata diventando una tradizione a cui i ragazzi partecipano con impegno ed entusiasmo grazie anche a insegnanti che hanno sposato la causa e alla Polizia locale che continua a sostenerci andando nelle scuole e partecipando in maniera molto attiva alla formazione dei ragazzi”.
“Mi auguro che l’uso del caschetto- sottolinea il presiedente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale, Sorbi- sia reso obbligatorio in Italia quanto prima a partire dai più piccoli per estenderlo a tutti i ciclisti. E ora, con la comparsa e l’esplosione della mobilità elettrica, anche a monopattinisti e utilizzatori di e-bike. In questi anni- chiude- abbiamo lavorato a livello nazionale affinché questo avvenga, come successe anni fa per la battaglia conclusa positivamente e partita dalla Regione Emilia-Romagna, sull’uso obbligatorio del casco in moto”.