Con l’introduzione del Codice Rosso (L. 69/2019), il Legislatore ha fornito al Questore uno specifico strumento di tutela, diretto ai soggetti indiziati dei reati di atti persecutori e maltrattamenti, prevedendo che anche nei loro confronti possa essere disposta la misura di Prevenzione Personale della Sorveglianza Speciale, strumento ordinariamente previsto dalla legislazione antimafia per contrastare la criminalità organizzata.

Il Questore, sulla base dell’attività istruttoria svolta dalla Divisione Anticrimine  – diretta dal Primo Dirigente Silvia Gentilini – ha depositato presso il Tribunale Misure di Prevenzione una proposta di applicazione della sorveglianza speciale con divieto di soggiorno nei confronti di un trentasettenne che da anni maltratta la propria madre.

Il suo stato di tossicodipendenza, dal quale non è riuscito ad emanciparsi, lo ha portato a sfogare i propri impulsi violenti nei confronti della madre, sottoponendola ad un regime di paura ed angoscia continua per oltre 15 anni: con l’intento di ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, l’uomo ha maltrattato, derubato, picchiato, costretto a subire molestie psicologiche, privato della libertà personale la madre nella sua stessa abitazione.

L’attività di analisi del percorso criminale dell’uomo, svolta dalla Divisione Anticrimine, ne ha posto in luce la sua pericolosità sociale, anche e soprattutto in ragione della probabile commissione in futuro di ulteriori reati e maltrattamenti ai danni della madre. L’accentuato pericolo per l’incolumità della donna ha reso necessario predisporre nei confronti dell’uomo uno speciale controllo da parte dell’Autorità di P.S., al fine di scongiurare ulteriori comportamenti violenti e prevaricatori.

Con il decreto emesso dal Tribunale di Bologna – Sezione Misure di Prevenzione -, che ha accolto la proposta formulata dal Questore, è stata applicata all’uomo la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con divieto di soggiorno nel Comune di Bologna per anni tre, imponendogli dunque di fissare la propria dimora in luogo diverso da quello ove stabilmente risiede la sua vittima, cioè sua madre, con divieto di avvicinarla, mantenendo dalla stessa a distanza non inferiore a 500 metri, cui si aggiunge la prescrizione di non comunicare con essa con qualsiasi mezzo. La misura applicata impone inoltre l’obbligo di permanenza notturna in casa, dalla quale non potrà allontanarsi se non previo avviso all’autorità locale di pubblica sicurezza.

 

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