L’ingegneria modenese piange la perdita del suo decano: all’età di 98 anni se ne è andato l’ingegnere Francesco Zerbini, vera e propria colonna della professione in ambito locale, e non solo, nonché storico componente dell’Ordine provinciale.

Francesco Zerbini era nato a Camposanto il 3 agosto 1923. Laureato in Ingegneria Civile presso l’Università di Padova, si era iscritto all’Ordine provinciale nell’aprile del 1953. Le prime esperienze lavorative lo hanno visto alle dipendenze dell’Ufficio Tecnico del Comune di Finale Emilia, di cui è stato Responsabile per un biennio, per poi assumere la dirigenza di una impresa edile. Dal 1963 al 1988 ha assunto ruoli dirigenziali in IACP, arrivando anche alla carica di Direttore Generale. E’ inoltre stato Direttore dei lavori per la realizzazione del nuovo Ospedale Civile di Baggiovara. Più volte componente del Consiglio direttivo dell’Ordine degli Ingegneri di Modena, ne è stato il Presidente dal 1993 al 1999, ed in seguito ha ricoperto per diversi anni il ruolo di Tesoriere.

L’Ordine degli Ingegneri di Modena partecipa con profondo cordoglio al lutto della famiglia, e sottolinea le indubbie qualità umane e professionali dell’ex collega che per tanti anni ha contribuito alla crescita della categoria. In virtù dell’anzianità di iscrizione e dei meriti acquisiti in tanti anni di proficua carriera, l’ingegnere Francesco Zerbini era stato iscritto all’Albo d’Onore dell’Ordine degli Ingegneri di Modena.

“Francesco Zerbini ha insegnato a più di una generazione di Ingegneri modenesi, compreso il sottoscritto, il valore dell’etica nella professione. Ci ricordava costantemente che il nostro Ordine è nato per dare un servizio alla collettività, non per tutelare o fare da sindacato agli iscritti. Era sempre presente e disponibile, specialmente con i colleghi più giovani e bisognosi di un punto di riferimento professionale” sottolinea Gabriele Giacobazzi, attuale Presidente dell’Ordine provinciale. “Ci mancheranno tantissimo – conclude Giacobazzi – il rigore morale e la dedizione da lui profusi senza risparmio, qualità che ne avevano fatto il più autorevole interprete della nostra categoria”.

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