Sant’Ilario, novità alla Casa della Salute. Dal 1° giugno parte la nuova Medicina di Gruppo. Si tratta di una forma associativa che garantisce ai cittadini una maggiore disponibilità in termini di copertura oraria, tipologie di prestazioni erogate e di professionalità coinvolte. I medici di Medicina generale che vi lavorano, svolgono attività ambulatoriale in una sede unica articolata in più studi medici e garantiscono l’accesso per 12 ore giornaliere suddivise fra mattina e pomeriggio, dal lunedì al venerdì, con il supporto di una segreteria qualificata in grado di accogliere le istanze dei pazienti e facilitare l’attività nonché l’accesso all’assistenza.
La forma associativa dei professionisti garantisce continuità e confronto tra esperti in un’ottica di maggior efficienza e qualità dei servizi erogati. La Medicina di Gruppo è il modello elettivo per lo sviluppo dei servizi sanitari territoriali nonché una delle componenti fondamentali dell’assetto delle nuove Case della Comunità così come definite anche dal PNRR.
La Casa della Comunità (oggi Casa della Salute) come quella di Sant’Ilario, è il punto di riferimento per la comunità su cui insiste, è un luogo di prossimità e di facile individuazione dove la comunità può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria al fine di trovare risposta a un proprio bisogno di salute. Costituisce la sede privilegiata per la progettazione e l’erogazione di interventi sanitari, attraverso un approccio integrato e multidisciplinare di cui la Medicina di Gruppo costituisce la prima interfaccia.
La nuova Medicina di Gruppo che si insedierà nella casa della Comunità di Sant’Ilario dal 1°giugno sarà composta dai dottori Lavinia Talamona, Emilio Puglioli, Silvia Masoni, Alessandra Coppola, Marino Noemi Giuliana. Sarà presente anche una Pediatria di Gruppo costituita dai pediatri Alessandro Ubaldi, Carla Regazzi e Costantino Panza.
“C’è grande soddisfazione – ha dichiarato il sindaco di Sant’Ilario Carlo Perucchetti – per l’esito positivo del rapporto con i medici e con l’Ausl IRCCS di Reggio Emilia per un progetto che andrà a vantaggio di una importante parte della popolazione di Sant’Ilario e Calerno”.