Il Cardinale Zuppi fa visita ai donatori di sangue nella sede Avis per sugellare un patto di collaborazione tra Avis e l’Ufficio Pastorale Giovani e diffondere così la cultura del dono tra animatori e ragazzi dei campi estivi “Estate Ragazzi”.  Ad accoglierlo, Diego Turchi, Presidente di Avis Comunale Bologna, Luciana Buganè di Avis Provinciale Bologna e Maria Vittoria Riontino, Responsabile del Centro di Raccolta Sangue e Plasma di via dell’Ospedale per l’Azienda USL di Bologna.

Nella mattinata il Cardinale Matteo Zuppi è intervenuto, come è solito fare, in mezzo alle persone – donatori, volontari e staff della sede Avis – per ascoltare e raccogliere testimonianze relativamente all’importanza della cultura del dono. Dono che può essere di sangue, di plasma, di tempo o ancora di pace. Un dono che va ricercato ogni giorno nella quotidianità, per il bene di sé stessi e degli altri, un dono che si costituisce impegno alla diffusione della solidarietà.

Eminenza – interviene Diego Turchiè con profonda gratitudine che esprimo da parte di Avis i più sentiti ringraziamenti per aver accettato l’invito a farci visita oggi presso la nostra casa, la Casa dei Donatori di Sangue. Ci piace pensare a questa Casa, come una casa aperta a tutti, dove il sangue si dona e non si versa. Una Casa in cui l’attenzione verso gli altri non si esprima solo ed esclusivamente attraverso il gesto della donazione, ma anche tramite altre modalità. Ed è proprio in quest’ottica che abbiamo deciso di sostenere l’esperienza di Estate Ragazzi, per poter essere sempre più al fianco di famiglie, bambini e giovani animatori, che attraverso il loro impegno e la loro allegria apprendono la cultura del dono e della gratuità, dono e gratuità che li accomunano ai donatori di sangue e ai cittadini responsabili.”

Maria Vittoria Riontino interviene poi così: “La prima cosa che mi è stata insegnata quando ho preso servizio come medico del servizio trasfusionale è stata l’importanza dell’Associazionismo quando si parla della donazione del sangue. Noi medici siamo perfettamente consapevoli che senza la collaborazione tra l’Istituzione che rappresento e le Associazioni del dono non sarebbe oggi possibile garantire il sangue e altre terapie salvavita a tutti coloro che ne hanno bisogno. Se il servizio sanitario in Emilia – Romagna funziona così bene è grazie al modello qui utilizzato che prevede il fitto intreccio tra sistema pubblico e volontariato”.

Mi fa molto piacere essere tornato – conclude la mattinata il Cardinale Zuppi – perché scopro sempre cose nuove! Ritrovo sì un meccanismo che funziona grazie alla generosità di tutti, ma allo stesso tempo scopro di essere ago-fobico (linka articolo sulla belonefobia), come forse tanti donatori. Ma se ci penso, uno vince le proprie paure grazie all’amore, grazie alla generosità e qui emerge a pennello una frase in cui credo tantissimo: c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Se pensiamo, invece, a quando eravamo bambini, ci ricorderemo che allora eravamo contenti solo nel ricevere, ma forse perché ancora non avevamo sviluppato la consapevolezza che anche dando si può ricevere tantissimo.

E quale dono più bello del donare vita, come solo i donatori di sangue sanno fare.

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