Il questore di Reggio Emilia ha emanato 3 provvedimenti di Daspo urbano (cosiddetto Willy) nei confronti di altrettanti giovani, 1 dei quali minore degli anni 18, ritenuti i presunti autori di reati all’interno di un bar sito nella prima periferia cittadina. Una quarta persona coinvolta nei fatti, al momento è irreperibile.
I fatti in questione risalgono alla serata del 23 febbraio 2022, quando i Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia intervenivano nel locale pubblico in quanto erano stati segnalati gravi disordini.
All’esito delle investigazioni i militari deferivano in stato di libertà un gruppo di ragazzi – di età compresa tra i 17 e i 20 anni, residenti in città ed in provincia, ritenuti responsabili di rapina aggravata, lesioni personali gravissime, danneggiamento e percosse in concorso.
Dagli accertamenti esperiti, appare verosimile che gli accadimenti in questione siano riconducibili al fenomeno delle bande giovanili.
Infatti, da quanto emerso, sembrerebbe che uno dei 4 giovani – appartenenti peraltro alla stessa banda – abbia aggredito e colpito al volto ed al collo con un coltellino a serramanico un ragazzo appartenente ad un gruppo rivale portando poi a termine nei suoi confronti una rapina di alcuni monili in oro e cagionandogli ferite guaribili in 10 giorni.
Il provvedimento prevede per i 3 destinatari il divieto di ingresso e stazionamento nei pressi degli esercizi pubblici e dei locali di pubblico trattenimento del centro storico della città e zone limitrofe, per periodi variabili dai 10 ai 14 mesi dalla notifica del provvedimento, avvenuta, nei giorni scorsi, a cura di personale dell’arma Carabinieri e della Polizia di Stato.
Le differenti durate sono state calibrate sulle condotte tenute nella commissione dei fatti e sui precedenti specifici di alcuni di essi – uno infatti è già stato colpito da un analogo provvedimento mentre un altro è stato di recente destinatario di un avviso orale del questore di Reggio Emilia – nello spirito della norma che ricollega ai provvedimenti de quibus anche una natura prettamente educativa.
Al fine di consentire ai giovani interessati di poter attendere alle normali esigenze di vita l’atto è stato contenuto in un arco temporale che va dalle ore 18:00 alle ore 06:00 del mattino successivo, per tutti i giorni della settimana.
Per effetto delle prescrizioni, previste nella nuova formulazione dall’art. 13 bis della legge nr. 14 del 2017, gli stessi non potranno accedere a bar o ad altri esercizi di pubblico trattenimento e neanche prendere posto nelle distese estive degli stessi o comunque stazionare nei pressi dei citati locali negli orari sopra indicati.
La violazione ai divieti imposti determina, comunque, la reclusione per un periodo che va dai sei mesi ai due anni e la multa da un minimo di 8.000 ad un massimo di 20.000 euro.
Come evidente, la ragione del provvedimento risiede in una logica non solo educativa ma anche preventiva volta ad evitare quei reati, in special modo contro la persona, quali risse od episodi come quello in questione, la cui commissione può essere favorita dal consumo di bevande alcoliche, soprattutto nei momenti della cosiddetta movida.
Il Daspo urbano quindi è una misura di prevenzione estremamente incisiva, sia perché può essere adottata anche in seguito ad una singola denuncia all’autorità giudiziaria, per reati che determinino disordini negli esercizi pubblici, sia perché possono esserne destinatari anche i minori. Con questi presupposti il provvedimento costituisce un valido strumento a disposizione dell’autorità di pubblica sicurezza, in grado di prevenire efficacemente il verificarsi di episodi che minano la serenità delle persone che intendano trascorrere pacificamente ed in serenità, i momenti di svago.