Sciopero oggi con presidio per tutta la giornata di fronte allo stabilimento Lea Ceramiche di Fiorano Modenese: i lavoratori diretti di produzione hanno risposto con un’adesione alla protesta superiore al 90%.
“L’assenza di risposte da parte dell’azienda rispetto ai temi sollevati nell’incontro del 31 maggio con l’Rsu sui carichi di lavoro, aveva portato alla proclamazione dello stato di agitazione e delle 8 ore di sciopero per turno nella giornata odierna, con un presidio davanti ai cancelli a cui stanno partecipando decine di lavoratori per tutta la giornata” spiga in una nota Filctem Cgil Fiorano Modenese.
“Da tempo, era stato sollevato il problema dei carichi di lavoro ormai insostenibili per i lavoratori e le lavoratrici, aggravati dalla mancata sostituzione di alcuni dipendenti assenti per lungo periodo per motivi di varia natura e da un aumento della capacità produttiva che non corrisponde ad un adeguato aumento del personale, ma soltanto ad un utilizzo eccessivo del lavoro straordinario, ormai diventato ordinario.
L’organico insufficiente – che determina a cascata diverse conseguenze, compreso un uso smodato della flessibilità – rischia di avere effetti anche su altri versanti, compreso quello della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, perché un lavoratore adeguatamente formato e addetto alla sua mansione (e non a doversi disimpegnare in postazioni diverse da quelle per cui è stato assunto ed addestrato) è un lavoratore più consapevole, più sicuro, che corre meno rischi rispetto ad un altro che deve districarsi in ruoli diversi”.
“Restano poi aperte le questioni sollevate anche su altri temi, dalle diverse forme di lavoro precario presenti in azienda, alle mancate garanzie sul mantenimento del livello di occupazione femminile.
Nonostante le richieste fin qui ignorate – conclude la nota – la Rsu Filctem Cgil e la Filctem Cgil continuano a sollecitare, nell’esclusivo interesse dei lavoratori e delle lavoratrici, l’azienda a quelle risposte che i dipendenti di Lea si attendono e meritano: oggi lo facciamo lanciando un segnale forte di protesta per cambiare in meglio le condizioni di lavoro in questo stabilimento”.