All’inizio del mese di giugno 2022, presso l’Ufficio Denunce della Questura di Bologna si è presentata, accompagnata dal padre, una donna italiana di trenta anni, per sporgere formale denuncia per atti persecutori (art. 612bis C.P.) nei confronti dell’ex fidanzato, anch’egli cittadino italiano di trentatré anni.
I due avevano avuto una breve relazione sentimentale durata alcuni mesi nel corso del 2020, al termine della quale l’uomo, non accentando la decisione della ex fidanzata di porre fine alla frequentazione, aveva iniziato una serie di gravi condotte di carattere persecutorio. Inizialmente con continue telefonate e invio di messaggi con richieste di incontrarsi, poi con due episodi di violazione di domicilio e un episodio di aggressione fisica, fortunatamente sventata da una dei condomini della donna.
La vittima, già in questa circostanza, aveva proceduto a sporgere formale denuncia, con attivazione del protocollo CODICE ROSSO per il contrasto alla violenza di genere, con conseguente emissione della misura cautelare del Divieto di Avvicinamento. La vicenda si era, apparentemente, conclusa nell’anno 2021, con sentenza di condanna nei confronti dell’uomo a seguito di patteggiamento.
Nonostante la condanna ricevuta pochi mesi prima, secondo quanto riportato dalla vittima e da vari testimoni, a partire dall’aprile 2022 l’uomo aveva ripreso le proprie condotte persecutorie, in particolare sostando continuamente sotto casa della donna, nel Comune di Bologna, e tentando in ogni modo di mettersi in contatto con lei e con il nuovo compagno. La ragazza, nella speranza di poter convincere l’uomo a interrompere tali comportamenti, aveva inizialmente atteso dall’avvisare le Forze dell’Ordine. Tuttavia, in considerazione della prosecuzione delle condotte persecutorie, il 6 giugno scorso la donna, spaventata dal susseguirsi di nuovi episodi, si è recata presso la Questura formalizzando una seconda denuncia con contestuale attivazione del protocollo CODICE ROSSO.
Il racconto della vittima è stato corroborato da numerosi elementi, testimoniali e documentali, pertanto, su richiesta del Pubblico Ministero titolare delle indagini, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso con urgenza un’Ordinanza per l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari. L’Ordinanza, su richiesta del Commissariato di P.S. “Due Torri- San Francesco”, è stata prontamente eseguita in data 23 giugno 2022 da personale della Stazione Carabinieri di San Pietro in Casale, luogo di residenza dell’uomo.