“Confermiamo ancora una volta la massima volontà di dialogo per raggiungere obiettivi comuni: come sempre questa Regione non si sottrae al confronto, che contraddistingue il nostro modo di fare politica e di lavorare, anche in sanità”.

Così l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, che questa mattina ha incontrato i lavoratori della sanità della Cisl, in presidio permanente da oggi davanti alla Regione.

“Non solo la nostra volontà di proseguire nei tavoli di confronto è totale, ma ribadiamo il massimo impegno su tutti i fronti aperti, a partire dalle assunzioni. Da inizio pandemia a oggi abbiamo assunto a tempo indeterminato oltre 17.300 lavoratori, di cui quasi 2.400 medici e poco meno di 7.200 infermieri, con una percentuale di turnover per il personale a tempo indeterminato che ha raggiunto il 148%. Questa è la strada che continueremo a seguire, come dimostrano anche i dati di quest’anno: nel 2022 le assunzioni a tempo indeterminato sono già 2.300, con un turnover che raggiunge il 104%”.

Considerando poi i numeri complessivi delle assunzioni – a tempo indeterminato e determinato – da inizio pandemia ad oggi la sanità regionale può contare su quasi 6.000 persone in più, tra medici, infermieri, oss, amministrativi, dirigenti sanitari e altri operatori, con una percentuale del personale a tempo determinato del 5%, tra le più basse in Italia, considerando che il contratto collettivo nazionale prevede come tetto massimo il 20%.

L’assessore hai poi confermato la volontà della Regione di stabilizzare tutti coloro che possono essere stabilizzati per mantenere il turnover al 100%, una possibilità che per il personale assunto Covid decorre peraltro dall’1 luglio 2022 e va fino al 31 dicembre 2023.

“E anche sul salario accessorio le organizzazioni sindacali possono contare sul massimo sostegno e impegno di questa Regione, che sul tema sta portando avanti una battaglia a livello nazionale affinché venga eliminato il tetto sulla spesa per il personale, passaggio indispensabile per poter implementare i fondi del salario accessorio. Continueremo dunque a batterci per un diritto in cui fortemente crediamo, ma che per essere garantito ha bisogno di una modifica alla legge nazionale”.

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