Grazie ai fondi della missione PNRR: dalla Ricerca all’Impresa, l’Università di Bologna porta al Distretto del Navile un investimento da più di 10 milioni di euro per acquisire e installare strumentazioni e piattaforme tecnologiche d’avanguardia. L’obiettivo è dare vita ad un centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione in tre settori chiave: la transizione energetica, la mobilità sostenibile e i materiali avanzati.

“Si tratta di un’opportunità unica, resa possibile grazie alle progettualità dell’Alma Mater nel PNRR, di elevare il polo scientifico del Navile a centro di ricerca di livello europeo. Le grandi strumentazioni e le piattaforme tecnologiche sono un volano eccezionale non solo per la ricerca e la formazione universitaria, ma anche per la disseminazione della scienza e la crescita della competitività delle aziende del territorio”, dichiara il Prorettore per la Ricerca dell’Università di Bologna Alberto Credi.

Il Distretto del Navile ospita oggi le sedi dei dipartimenti Unibo di Chimica “Giacomo Ciamician”, di Chimica Industriale “Toso Montanari”, di Fisica e Astronomia “Augusto Righi” e di Farmacia e Biotecnologie, oltre all’Area della Ricerca del CNR di Bologna. Questo snodo fondamentale della Via della Conoscenza promossa dalla Città Metropolitana di Bologna, raccoglie quindi un’ampia e vibrante comunità di ricercatori impegnati nei campi della biochimica, delle nanotecnologie e dei materiali avanzati, con applicazioni nei settori dell’economia circolare, della produzione di energia rinnovabile e della mobilità del futuro.

Sono tre, ad oggi, i progetti finanziati dal PNRR che vedono l’Università di Bologna come partner e che porteranno al Navile investimenti per strumentazioni scientifiche di alto livello, coinvolgendo anche aziende del calibro di Ferrari, Pirelli, ENI, Brembo, Leonardo.

Il primo si chiama iEntrance@EuroNanoLab: un’infrastruttura di ricerca dedicata allo studio di materiali e processi innovativi per la transizione energetica. L’Alma Mater parteciperà all’acquisto e alla gestione di grandi strumentazioni su questi temi con un contributo di 4 milioni di euro.

Ci sarà poi un Centro nazionale per la mobilità sostenibile, a cui Unibo contribuisce con circa 1 milione di euro per l’acquisto e la gestione di attrezzature a supporto dello studio di materiali, processi e tecnologie per la costruzione di veicoli più leggeri, con prestazioni elevate e consumi contenuti.

Infine, l’Ecosistema per l’innovazione dell’Emilia Romagna. In questo caso, l’Università di Bologna partecipa con oltre 2 milioni di euro per l’allestimento di laboratori dedicati allo sviluppo e all’applicazione di materiali innovativi per una produzione sostenibile.

A queste risorse se ne aggiungono altre già programmate dall’Ateneo nel polo del Navile, che portano il totale degli investimenti a oltre 10 milioni di euro.

L’infrastruttura di ricerca iEntrance@EuroNanoLab e il Centro nazionale per la mobilità sostenibile saranno focalizzati su attività di ricerca fondamentale ed applicata, mentre l’Ecosistema per l’innovazione dell’Emilia Romagna punta principalmente ad attività di trasferimento tecnologico e di sviluppo industriale. Messe tutte insieme, queste iniziative andranno così a comporre una filiera completa per la realizzazione di materiali di nuova generazione adatti ad applicazioni sostenibili per il settore energetico, per l’agrifood, per la manifattura, per la salute, per le costruzioni e per la nuova mobilità.

Ma l’impegno dell’Alma Mater su questi importanti fronti di ricerca non si ferma certo qui: sono infatti ancora in fase di valutazione altri progetti legati ai partenariati estesi del PNRR, e nuove occasioni di ricerca potranno nascere dal nuovo bando MUR per i Dipartimenti eccellenti a cui parteciperanno due dei dipartimenti che hanno sede nel Distretto del Navile, quello di Chimica e quello di Fisica e Astronomia.

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