Domenica 4 settembre al Teatro Bismantova, alle ore 17, viene proposto lo spettacolo “L’arcobaleno oppresso”, messo in scena dall’associazione Arcigay Gioconda di Reggio Emilia. Cinque storie di discriminazione nello sport, in famiglia, sul lavoro, nelle amicizie vengono presentate con l’intento di sollecitare riflessioni e empatia rispetto alle difficoltà che le persone Lgbti+ incontrano ogni giorno.

Le cinque situazioni rappresentate, ispirate a vicende realmente accadute dai perfomers protagonisti, sono emerse durante focus group specifici organizzati all’interno della comunità Lgbti+ reggiana. Nel corso di laboratori teatrali sono state poi adattate e ricostruite sotto la guida di Roberto Mazzini, regista e facilitatore dello spettacolo, che da anni porta avanti attività di ricerca e sperimentazione del metodo denominato “Teatro dell’Oppresso” insieme a Giolli Cooperativa Sociale.

L’obiettivo principale è favorire il rispetto per una cultura plurale delle diversità e della non discriminazione, attraverso una modalità interattiva, “di piazza”, che punta a coinvolgere il pubblico per stimolare un dialogo e un confronto propositivi, non giudicanti. Proprio questo è infatti il senso del metodo “Teatro dell’Oppresso”, che tra le proprie tecniche annovera anche il Teatro-Forum: rendere attivi gli spettatori, porre domande, cercare soluzioni e cambiare insieme le situazioni concrete di oppressione. Nella prima parte di “Arcobaleno Oppresso”, più espositiva, i perfomers del gruppo Arcigay Gioconda di Reggio Emilia rappresenteranno i cinque episodi discriminatori. In seguito, durante la seconda parte, gli spettatori, accompagnati dal facilitatore, se lo vorranno, potranno trasformarsi in “spett-attori”: sarà cioè possibile entrare nelle storie raccontate e cercare di risolverle e cambiarle, sia intervenendo direttamente nelle scene sia attraverso il dialogo, esprimendo i propri pareri e riflessioni.

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