Erano stati filmati dalle telecamere e identificati in brevissimo tempo i quattro giovani che la sera del 23 febbraio scorso avevano accoltellato un ventenne al bancone di un bar della città seminando il panico tra i clienti e danneggiando il locale. Risultarono essere 4 giovanissimi ragazzi, 3 dei quali maggiorenni e tutti appartenenti alla gang giovanile Casa Base di Reggio Emilia, che prima di ferire il ventenne gli avevano anche strappato la collanina d’oro che aveva al collo.

Per i maggiorenni la Procura reggiana, diretta dal Procuratore Capo Calogero Gaetano Paci, condividendo le risultanze investigative dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Reggio Emilia, aveva richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari che la mattina del 12 marzo è stata eseguita dai carabinieri, mentre il minorenne è rimasto indagato in stato di libertà.

Due di loro, un 18enne e un 20enne di Reggio Emilia furono arrestati nell’immediato mentre il terzo, destinatario della stessa misura cautelare restrittiva, un 24enne abitante in città, era riuscito a evitare l’arresto, riparando all’estero. A distanza di circa sette mesi dalla feroce aggressione, il 24enne, colpito da mandato di arresto europeo, è stato localizzato e arrestato in Francia. Estradato è giunto in Italia questa mattina con volo di linea atterrato a Malpensa. Preso in consegna dalla Polaria dell’aeroporto di Malpensa è stato quindi consegnato al personale della polizia penitenziaria e ai carabinieri di Reggio Emilia che l’hanno condotto nel carcere reggiano, a disposizione dell’A.G. mandante.

Per tutti l’accusa è di concorso in rapina aggravata, lesioni personali aggravate, danneggiamento, minacce e, per l’odierno arrestato, anche l’accusa di porto abusivo di armi per aver portato fuori da casa un coltello con lama di 8/10 cm.

Quanto accadde era stato ricostruito, oltreché alle diverse testimonianze, anche grazie alle immagini, acquisite nell’immediatezza dei fatti dai carabinieri della Sezione Operativa e Radiomobile della Compagnia di Reggio, coordinati dalla locale Procura, che hanno analizzato i fotogrammi sia delle telecamere di un’attività nei dintorni che quelle interne al bar. Nel dettaglio la vittima (appartenente a un gruppo di amici rivali degli aggressori) si trovava all’interno del bar con due amiche quando è stato raggiunto dal gruppo di 4 aggressori che l’hanno picchiato colpendolo con una serie di pugni al volto per poi desistere anche grazie all’intervento del barista, a sua volta colpito e scaraventato a terra (per lui 5 i giorni di prognosi). I quattro si sono allontanati e l’episodio pareva concluso. Ma poco dopo sono tornati, passando da una porta secondaria.

Hanno quindi avvicinato la vittima che veniva colpita con alcuni fendenti tanto da riportare ferite poi giudicate guaribili in 10 giorni. Quindi la fuga e l’intervento dei carabinieri che hanno avviato le indagini culminate con l’identificazione di tutti e quattro i responsabili e l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi. All’origine dell’efferata vicenda vi sarebbero motivi abietti e futili quali quello della contrapposizione tra bande rivali.

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